martedì, Novembre 4, 2025

Torre Flavia, stop a droni e ultraleggeri sulla palude: “Disturbano gli animali, pronti a segnalare i trasgressori”

Stop al volo di droni, paramotori e ultraleggeri sulla Palude di Torre Flavia. A chiederlo con forza sono i volontari dell’oasi naturalistica e il responsabile Corrado Battisti, per conto della Città Metropolitana di Roma Capitale, dopo l’ennesimo fine settimana di disturbo alla fauna locale causato da velivoli che sorvolano l’area protetta. «Stiamo predisponendo una strategia forte per debellare il transito di velivoli a motore sulla palude – annuncia Battisti –. È vietato dalla normativa sulle aree naturali e sulle zone di protezione speciale. Sappiamo anche da dove decollano: dal parcheggio di Campo di Mare, nei pressi del fosso Zambra. Cercheremo di predisporre un tavolo con le forze dell’ordine per azioni congiunte contro chi continua a provocare danni in questa fascia costiera importantissima per l’habitat floreale e faunistico». Negli ultimi mesi, il fenomeno è diventato sempre più frequente: droni e ultraleggeri si spingono fino alla palude, spaventando aironi, fratini, corrieri e altre specie protette che nidificano nell’area. «Ogni velivolo che verrà avvistato sulla Palude – promette Battisti – sarà fotografato, identificato e segnalato alle autorità competenti. Il divieto riguarda non solo i paramotori, ma anche tutti i droni non autorizzati, sempre più presenti soprattutto la domenica e nelle ore serali». A tutela del sito, due anni fa l’Enac aveva già emesso un provvedimento ufficiale, pubblicato anche sul sito dell’Aeronautica, che proibisce l’atterraggio, il decollo e il sorvolo di aeromobili a motore destinati al volo da diporto o sportivo. Le uniche eccezioni riguardano il volo libero (senza motore) e gli aeromobili impiegati per attività di soccorso, emergenza, antincendio e protezione civile. Ora, i trasgressori rischiano sanzioni o denunce penali, mentre i volontari invitano la cittadinanza a collaborare: «Il nostro Monumento naturale è invaso da improvvisati piloti – conclude Battisti –. Serve responsabilità e rispetto per una delle zone naturalistiche più preziose del litorale laziale. Chiediamo a tutti di aiutarci a diffondere questo messaggio».

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