Prosegue l’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia sull’esplosione avvenuta giovedì sera a Campo Ascolano, nei pressi della villa del giornalista Sigfrido Ranucci, volto e anima della trasmissione d’inchiesta Report. L’ipotesi di reato è di danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. Le indagini sono state affidate ai nuclei investigativi dei carabinieri di Roma e Frascati, che stanno vagliando ogni pista possibile, comprese quelle riconducibili all’attività giornalistica del conduttore. Secondo quanto trapelato, l’ordigno utilizzato sarebbe di tipo artigianale ma ad alto potenziale: conteneva circa un chilo di esplosivo e avrebbe potuto uccidere. L’ordigno era dotato di miccia, e si ipotizza che un uomo l’abbia accesa manualmente prima di darsi alla fuga. Un passante avrebbe notato nei dintorni un individuo incappucciato aggirarsi in modo sospetto poco prima della deflagrazione. Gli inquirenti stanno analizzando le immagini di videosorveglianza della zona per cercare riscontri visivi. A poca distanza dal luogo dell’attentato è stata ritrovata un’auto rubata: potrebbe essere servita per la fuga e potrebbe contenere elementi utili all’indagine. Un elemento che rafforza l’ipotesi della premeditazione è la tempistica dell’attentato: Ranucci, che era fuori casa da alcuni giorni, era rientrato proprio la sera dell’esplosione. Secondo gli inquirenti, chi ha agito conosceva i suoi spostamenti. Gli investigatori non escludono che l’attentato possa essere un atto intimidatorio legato all’attività giornalistica di Ranucci e della redazione di Report. Il conduttore, ascoltato per oltre due ore dai magistrati della DDA, ha ribadito di non avere alcun dubbio sul fatto che l’attacco possa essere connesso al lavoro della sua squadra. Tra le ipotesi al vaglio anche quella di un messaggio trasversale, un avvertimento rivolto non solo al giornalista, ma anche ad altri soggetti. Un messaggio che potrebbe inserirsi in un contesto criminale ben più ampio. Il litorale romano, tra Pomezia e Torvaianica, è da tempo al centro di complesse dinamiche criminali. In questa zona si intrecciano gli interessi di clan albanesi, camorra e malavita romana. Proprio a Torvaianica, nel 2020, venne ucciso il narcotrafficante Selavdi Shelaj. Per quel delitto è stato condannato all’ergastolo Raul Calderon, già noto per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, storico esponente del mondo ultras e figura centrale nei rapporti tra criminalità organizzata e ambienti dell’estrema destra. Proprio su questi intrecci Report ha realizzato numerose inchieste negli ultimi anni. Inchieste scomode, che avrebbero già causato in passato episodi intimidatori nei confronti di Ranucci, tra cui il ritrovamento di due proiettili calibro 38 nel 2022, sempre nei pressi della sua abitazione a Campo Ascolano.






