Esasperazione, paura e indignazione. A Villa Gordiani, quartiere popolare del quadrante est di Roma, la tensione è tornata a salire dopo l’ennesima ondata di segnalazioni riguardanti una donna che, secondo i residenti, aggredirebbe e minaccerebbe i passanti lungo le vie della zona. Ma, oltre al disagio quotidiano, questa volta a far esplodere la rabbia dei cittadini è stata la spettacolarizzazione del caso. Negli ultimi giorni, infatti, diversi influencer e blogger hanno raggiunto il quartiere per realizzare dirette e video dal vivo, trasformando la sofferenza e il degrado in un palcoscenico mediatico. Una caccia al “mostro”, come la definiscono i residenti, che nulla aggiunge alla comprensione del problema e molto invece toglie alla dignità di chi in quella borgata vive ogni giorno tra difficoltà e disagi sociali. “Una donna delle case popolari che vive in stato di abbandono – spiegano da Borgata Gordiani – tra dipendenze da sostanze e gravi patologie psichiatriche. Servono interventi di cura e presa in carico, non telecamere e dirette social”. Le parole dei cittadini risuonano come un appello accorato alle istituzioni. Da anni, denunciano, mancano servizi sociali strutturati e un reale presidio sanitario sul territorio in grado di affrontare situazioni di grave fragilità come questa. “Non ci servono sciacalli del web in cerca di visibilità – aggiungono – ma politiche di welfare concrete, capaci di restituire dignità alle persone e sicurezza al quartiere”. Il caso di Villa Gordiani, ancora una volta, diventa così simbolo di un disagio più ampio: quello di periferie lasciate sole, dove la sofferenza individuale rischia di diventare spettacolo e il bisogno di aiuto si trasforma in occasione di click.






