lunedì, Novembre 17, 2025

Assalto al bus, convalidati i fermi dei 3 ultrà di destra

Il ventenne Kevin Pellecchia, fermato per l’assalto al bus dei tifosi del Pistoia avvenuto nei pressi di Rieti domenica scorsa, intercettato negli uffici della Questura avrebbe ammesso di avere lanciato il sasso che ha ucciso il conducente Raffaele Marianella. ‘Era quello più appuntito’: questa la frase che nella captazione ambientale inchioderebbe Pellecchia. La gip del Tribunale di Rieti, Giorgia Bova, ha convalidato i fermi di Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini, i tre ultrà della Sebastiani basket Rieti accusati dell’agguato al pullman dei tifosi del Pistoia basket, costato la vita a uno degli autisti. Bova nell’ordinanza di convalida dei tre fermi motiva la decisione della custodia cautelare in carcere affermando che sussiste il pericolo di inquinamento probatorio e di reiterazione, nonché il presupposto del pericolo di fuga. Pellecchia, Fortuna e Barberini, scrive la giudice, “si sono dimostrati perfettamente consapevoli dei possibili risvolti giudiziari che la vicenda avrebbe avuto su di loro”. Inoltre, secondo la Gip Bova, i tre indagati essendo esponenti di spicco del gruppo di tifosi di cui fanno aprte anche i principali accusatori, pertanto “è altamente probabile che gli indagati, sfruttando la loro posizione nel gruppo e la loro personalità violenta, conclamata da quanto compiuto, possano fare pressioni, minacce o addirittura compiere altri atti di violenza per indurre i testimoni oculari al silenzio, alla reticenza o persino alla ritrattazione di quanto già dichiarato, con inevitabile gravissimo pregiudizio per l’acquisizione e la genuinità delle prove”. ”Per altro verso, la pianificazione preventiva di un raid punitivo implicante l’uso di violenza, e la pervicacia con cui solo gli indagati hanno portato a termine quel piano, a dispetto degli altri loro compagni che alla fine hanno desistito, unitamente alla più totale indifferenza manifestata rispetto all’evento che ne è derivato, di cui di contro gli stessi si sono pubblicamente compiaciuti, è sintomatica di una allarmante pericolosità e inclinazione criminale degli stessi, da cui deriva la sussistenza di un concreto pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede. Trattasi infatti di individui – sottolinea il giudice – dalla chiara indole violenta, che per futilissimi motivi legati a questioni di tifo, non hanno esitato ad attentare alla vita altrui nella piena consapevolezza delle conseguenze tragiche del loro agire ed avendo anzi maturato bene la consapevolezza che potevano derivarne conseguenze persino peggiori laddove fosse stato colpito il conducente principale”. I tre ultrà della Sebastiani basket Rieti fermati dalla polizia sono ritenuti tra i responsabili dell’omicidio di Raffaele Marianella, il secondo autista del pullman dei tifosi del Pistoia, raggiunto da una sassaiola dopo il match di domenica scorsa sulla strada statale 79 verso Terni. Nei confronti di Manuel Fortuna, 31 anni, Kevin Pellecchia, 20 anni, e Alessandro Barberini di 53 anni, “sono emersi gravi indizi di colpevolezza”, dice la questura di Rieti. Un quarto ultrà della Sebastiani è indagato per favoreggiamento. Sui profili social dei tre fermati ci sono immagini di Mussolini e iconografie legate al mondo del fascismo. I tre sospettati sono finiti in carcere con l’accusa di omicidio volontario. L’inchiesta potrebbe allargarsi a nuovi indagati. Il pm Lorenzo Francia ha infatti conferito l’incarico per eseguire test sui Dna di almeno altri 6 ultrà coinvolti nella vicenda e facenti parte del gruppo, oltre i tre arrestati per omicidio volontario, ai quali il questore di Rieti Pasquale Fiocco ha notificato ieri un Daspo, di 5 anni per 8 tifosi della Sebastiani basket e a 8 anni per uno di loro, recidivo. In passato gli stessi fermati vennero già segnalati durante altri incontri di pallacanestro al palazzetto dello sport della città laziale, in cui si erano verificate tensioni con altre tifoserie ospiti. Il loro gruppo di ultrà è la ‘Curva Terminillo’. A portare gli investigatori sulla pista dei tre fermati, sono stati gli agenti che in quei momenti scortavano il pullman, i quali avevano notato alcune persone con il volto coperto allontanarsi rapidamente dopo essere salite su delle auto parcheggiate sotto il cavalcavia. Questa mattina, intanto, sarà conferito l’incarico autopsia della vittima per chiarire le cause del decesso dell’autista ucciso nella sassaiola. Si ipotizza che sia morto sul colpo. Il questore di Rieti, Pasquale Fiocco, ha ribadito che le indagini sono ancora in corso lasciando intendere che potrebbero esserci ulteriori sviluppi. Nella chat tra tifosi, infatti, potrebbero esserci ancora altri nomi di chi ha partecipato all’adunata per l’assalto al pullman, per questo gli investigatori hanno ascoltato diversi tifosi della Sebastiani Rieti. Nelle conversazioni su Whatsapp si fa riferimento a una spedizione punitiva pianificata da almeno tre tifosi della Sebastiani basket Rieti, ora sospettati di aver partecipato all’azione. La polizia sta scandagliando anche le immagini registrate dalle telecamere presenti all’interno e all’esterno del palazzetto dove si è svolto il match. Gli investigatori hanno visionato i filmati registrati prima, durante e dopo la partita di basket tra Pistoia e Sebastiani, compreso il tragitto che porta dal ‘Pala-Sojourner’ verso il bivio della superstrada per Terni, dove sono partiti i lanci di pietre e mattoni. Altri elementi sono stati acquisiti dall’analisi investigativa svolta nel corso della pausa tra secondo e terzo quarto, quando c’erano stati momenti di tensione tra le due tifoserie che avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Sotto la lente sono finite anche le celle telefoniche, per individuare chi al momento dell’agguato si trovava in quella zona, al bivio di Contigliano, dove non sono però presenti telecamere.

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