sabato, Novembre 22, 2025

Trump: “Israele non deve annettere la Cisgiordania”, Netanyahu sospende la legge


“L’ho fermato, perché avrebbe continuato. Avrebbe potuto andare avanti per anni. Sarebbe andato avanti per anni. E l’ho fermato, e tutti si sono uniti quando l’ho fermato, è stato incredibile”. così il presidente americano Donald Trump ha commentato la sua azione politica sul presidente israeliano Benjamin Netanyahu e la guerra scatenata in Medio Oreinte a seguito dell’attacco del 7 ottobre 2023, messo in atto da Hamas.”Quando ha commesso quell’errore tattico, quello sul Qatar è stato terribile” ha continuato Trump, aggiungendo di aver parlato con l’emiro e di avergli detto che l’attacco aereo di Israele su Doha per uccidere i capi di Hamas “è stata una delle cose che ci ha uniti tutti, perché (Netanyahu) era così fuori controllo che in un certo senso ha costretto tutti a fare ciò che dovevano fare”. “Lo faro”: così Donald Trump ha risposto ad una domanda del Time su un possibile viaggio a Gaza. “C’è il board of peace, mi hanno chiesto di esserne il presidente, non lo volevo fare” ha aggiunto il tycoon. “Devo prendere una decisione”: così ha risposto Donald Trump alla domanda del Time se Israele dovrebbe liberare Marwan Barghouti, considerato da molti l’unica figura in grado di unire i palestinesi dietro la soluzione dei due Stati. Il Segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha messo in guardia Israele dall’annessione della Cisgiordania, affermando che le misure adottate dal Parlamento e la violenza dei coloni minacciano l’accordo di pace a Gaza: “Penso che il presidente Trump abbia chiarito che non è qualcosa che possiamo sostenere in questo momento”, ha detto Rubio. Il premier israeliano Netanyahu ha quindi ordinato al governo israeliano di non fare avanzare i progetti di legge per l’annessione parziale o totale della Cisgiordania fino a nuovo avviso. La Knesset aveva approvato con una votazione preliminare un disegno di legge per applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania. La votazione preliminare, che precede le tre votazioni obbligatorie al parlamento prima che la legge diventi legge, è stata approvata con 25 voti favorevoli e 24 contrari. Il disegno di legge è stato proposto dal parlamentare Avi Maoz del partito di estrema destra Noam. Di recente il sostenitore e donatore di Trump nonché attivista pro-Israele, Ron Lauder, ha incoraggiato Israele a scarcerarlo ma finora Israele, che lo ha arrestato nel 2002, si rifiuta di farlo. “Mi hanno posto letteralmente questa domanda quindici minuti prima della vostra chiamata. Era proprio questa la domanda del giorno. Quindi prenderò una decisione” ha detto il tycoon.Secondo una copia del piano visionata da Reuters, gli Stati Uniti stanno valutando una proposta per la distribuzione di aiuti umanitari a Gaza che sostituirebbe la controversa Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta in precedenza proprio dagli Stati Uniti. Si tratta – spiega Haaretz – di uno degli aspetti in fase di valutazione, ha affermato un funzionario statunitense a conoscenza del piano, mentre Washington cerca comunque di facilitare un aumento delle consegne di aiuti all’enclave palestinese dopo due anni di guerra. La “spina dorsale operativa” della proposta visionata da Reuters sarebbe la cosiddetta “Cintura Umanitaria di Gaza”, che prevede 12-16 centri umanitari posizionati lungo la linea lungo la quale le forze israeliane si sono ritirate. I centri includerebbero anche “strutture di riconciliazione volontaria” in cui i militanti potrebbero consegnare le armi e ottenere l’amnistia, per contribuire a smilitarizzare Gaza e anche basi operative avanzate per le future forze di stabilizzazione internazionale.L’Unione Europea cerca un ruolo più attivo a Gaza e in Cisgiordania, sentendosi esclusa dall’accordo di cessate il fuoco mediato dagli USA. Riuniti ieri nel Consiglio europeo, i leader UE hanno promesso sostegno alla stabilità dell’enclave, ribadendo che l’Europa non deve solo osservare, ma agire. La guerra ha causato forti tensioni nel blocco. Nonostante il cessate il fuoco, diversi Paesi vogliono mantenere vive le minacce di sanzioni contro Israele e la sospensione parziale degli accordi commerciali per avere maggiore influenza diplomatica. I leader UE si sono impegnati a inviare aiuti umanitari a Gaza, anche via mare da Cipro, e hanno proposto di estendere il sostegno alla polizia in Cisgiordania come forza di stabilizzazione. Parallelamente, diverse nazioni UE come Spagna e Slovenia hanno intrapreso azioni unilaterali, imponendo embarghi sulle armi o bloccando consegne di carburante, mentre crescono le pressioni per escludere Israele da eventi come l’Eurovision. La Corte Suprema israeliana ha rinviato l’udienza su una petizione, presentata da un’organizzazione che rappresenta i media internazionali in Israele e nei territori palestinesi, che chiede l’accesso indipendente dei giornalisti a Gaza. Dall’inizio della guerra di Gaza nell’ottobre 2023, le autorità israeliane hanno impedito ai cronisti stranieri di entrare nel territorio devastato, accogliendo solo una manciata di giornalisti in visite “embedded”, strettamente controllate e condizionate dall’esercito. Il Procuratore di Stato ha riconosciuto che “la situazione è cambiata” e ha chiesto altri 30 giorni per esaminare le circostanze. Non è stata fissata una data per la prossima udienza. “Aspettiamo da molto tempo questo giorno”, aveva dichiarato la presidente dell’Associazione Stampa Estera nell’area (FPA), Tania Kraemer, “stiamo dicendo che speriamo di entrare a Gaza, che aprano Gaza dopo questo lungo blocco e che speriamo di poterci entrare per lavorare insieme ai nostri colleghi palestinesi”. “Abbiamo il diritto di informare il pubblico, la gente del mondo, il pubblico israeliano, la popolazione palestinese”, ha detto Nicolas Rouget, membro del consiglio di amministrazione dell’FPA, fuori dall’aula prima dell’udienza, “riteniamo di dover sostenere loro, i nostri colleghi palestinesi a Gaza, che sono stati gli unici in grado di informare il pubblico su questo conflitto negli ultimi due anni”. Secondo Reporter Senza Frontiere, le forze armate israeliane hanno ucciso 210 giornalisti palestinesi dall’inizio del conflitto.

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