martedì, Dicembre 30, 2025

il giornalista Alessandro Sahebi denuncia: “Aggredito perché indossavo una felpa antifascista”

Un episodio di violenza a sfondo politico scuote la capitale. Il giornalista Alessandro Sahebi ha denunciato di essere stato aggredito a Roma, nei pressi del Teatro Brancaccio, mentre si trovava con la compagna Francesca Bubba, scrittrice e attivista, e il loro bimbo di appena sei mesi. L’uomo, come ha raccontato in una serie di storie pubblicate su Instagram, sarebbe stato minacciato e poi colpito al volto da tre individui per aver indossato una felpa di Azione Antifascista. Secondo il racconto del giornalista, l’aggressione è avvenuta mentre stava scattando una foto alla compagna. Due persone lo avrebbero avvicinato intimandogli di togliersi la felpa, pronunciando frasi come “Levatela, mettitela al contrario”. Nei video pubblicati da Sahebi si sente chiaramente la voce di uno degli aggressori e la risposta del giornalista, che cerca di mantenere la calma: “Calmati, sto con un bambino, non ti vergogni?”. Pochi istanti dopo, la situazione sarebbe degenerata. Una terza persona si sarebbe avvicinata e, senza esitazione, gli avrebbe sferrato due ceffoni. “Mi ha tirato un ceffone l’amico tuo”, dice Sahebi nel video, a cui uno degli uomini replica con tono sprezzante: “E vabbè, un ceffone, sei grande e grosso”. Il giornalista, che da anni si occupa di temi sociali e politici, ha raccontato l’accaduto per denunciare il clima di intolleranza crescente e la violenza che può scaturire anche da un semplice simbolo antifascista. “Non ho reagito perché ero con il mio bambino, ma quello che è successo non è normale. Essere minacciati per una felpa, nel 2025, in una città come Roma, è un segnale grave”, ha scritto. L’episodio ha subito suscitato indignazione e solidarietà nel mondo dell’informazione e della politica. Diversi colleghi e associazioni per la libertà di stampa hanno espresso vicinanza a Sahebi, chiedendo che vengano identificati e perseguiti gli aggressori. Le forze dell’ordine hanno avviato accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, mentre il giornalista ha annunciato l’intenzione di presentare denuncia formale. Un’aggressione che riaccende il dibattito sul rispetto delle opinioni e sulla libertà di espressione, valori che — come sottolinea Sahebi — “non possono mai essere messi in discussione da chi sceglie la violenza come linguaggio”.

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