Tre colpi messi a segno in appena due notti, due gioiellerie e un autoconcessionario svaligiati, una Maserati Levante come inconfondibile firma. È la banda della Maserati, un gruppo composto da quattro uomini che sta seminando il panico tra i commercianti della Capitale, agendo con precisione militare e velocità fulminea. I furti sono avvenuti nel quadrante nord-est di Roma, con una modalità ormai collaudata. I malviventi arrivano a bordo della potente Maserati Levante, un mezzo da oltre 400 cavalli, spesso dotato di targhe rubate per depistare le indagini. Agiscono a volto coperto, con torce, guanti e attrezzi professionali: divaricatori, picconi, mazzette e chiavistelli. All’interno del veicolo, oltre agli strumenti da scasso, sono stati notati anche estintori che, secondo gli investigatori, vengono usati per creare cortine di fumo in caso di inseguimento. Il primo furto è stato registrato nella notte tra lunedì e martedì ai danni della gioielleria Auriade, in via Ignazio Giorgi, zona Piazza Bologna. I ladri hanno divelto la saracinesca e, una volta dentro, hanno smurato l’intera cassaforte. Non riuscendo a caricarla subito nel bagagliaio per il peso, l’hanno trascinata per decine di metri legandola con una corda fino a piazza Giovanni Winkelman. Lì, sfruttando il dislivello del marciapiede, sono riusciti a caricarla sulla Maserati prima di dileguarsi nel nulla. Nelle ore successive, con la stessa audacia, la banda avrebbe colpito un’altra gioielleria e un’autoconcessionaria, utilizzando identiche modalità d’azione: spaccate rapide, pochi minuti all’interno, e fuga a tutta velocità lungo le strade deserte. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso i quattro in più occasioni, sempre a bordo della stessa Maserati Levante, riconoscibile per alcuni dettagli estetici. Ma finora le forze dell’ordine non sono riuscite a intercettarli. Le indagini, condotte dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato, si concentrano sui furti di targhe e sui movimenti registrati dalle telecamere di traffico per ricostruire i loro spostamenti. Secondo gli investigatori, la banda avrebbe esperienza e mezzi sofisticati, agendo in modo coordinato e conoscendo bene le tempistiche di intervento delle pattuglie. “Si muovono come professionisti — racconta un ufficiale impegnato nelle indagini — sfruttando la velocità del veicolo e la conoscenza del territorio per far perdere le proprie tracce in pochi minuti.” Roma, intanto, resta in allerta. I commercianti, soprattutto quelli del quadrante nord-est, vivono con apprensione l’idea che la banda della Maserati possa colpire di nuovo, nel silenzio e nel buio di una notte qualunque.






