Beatrice Bellucci, la ragazza di 20 anni morta nell’incidente sulla Colombo, a Roma, viveva all’Infernetto, studiava giurisprudenza a Roma Tre. Dai social emerge la sua passione per la squadra della Roma, per il volley e le vacanze al mare in Sardegna, a Porto Cervo. Una vita, un futuro spezzato. Il dolore del padre, che la ricorda in una intervista, e racconta: “Lei e la sua amica erano uscite per una cena, non si può morire così”. “Cucciola mia, era un tesoro, una ragazza solare, era prudente alla guida”, così, colmo di commozione per la terribile perdita, Andrea Bellucci intervistato dal Tgr Lazio, e aggiunge: “Bibbi era una bella persona, non c’entra nulla con le corse clandestine“. Una ipotesi sulla quale stanno ancora indagando gli investigatori, che secondo quanto filtra però, si fa sempre più concreta. La giovane studentessa in Giurisprudenza all’università Roma Tre è morta dopo il ricovero all’ospedale San Giovanni: la Mini Cooper su cui viaggiava insieme alla sua amica Silvia (rimasta gravemente ferita), è stata travolta a folle velocità dalla Bmw con a bordo due ragazzi coetanei, per poi finire la corsa contro uno dei pini presenti sullo spartitraffico. Sventrata dall’impatto l’utilitaria, Beatrice, incastrata tra le lamiere, non è sopravvissuta. E ora, si fa sempre più strada l’ipotesi di un incidente provocato da una gara illegale tra macchine. “Dovete precisarlo che le ragazze non stavano facendo nessuna corsa, mia figlia era attenta, non beveva mai se doveva guidare“, dice il padre Andrea, che specifica come Beatrice, non poteva entrarci nulla in una eventuale gara clandestina, causa del disastro sulla strada.






