sabato, Novembre 1, 2025

Evasione e riciclaggio: indagati dalla Finanza in 123 tra Roma e Viterbo

Si vendevano pacchetti lavoro, manodopera a basso costo, data in appalto nei settori della ristorazione, del catering, del facchinaggio, delle case di riposo. Fatture false, contributi non pagati, una frode da 65 milioni di euro quella messa in piedi da due compagini criminali con sede a Viterbo e a Roma, hanno scoperto gli uomini della Guardia di Finanza.
Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia hanno accertato, in particolare nella capitale, l’esistenza di decine di società cartiere, intestate a prestanome, anche pregiudicati per estorsione e traffico di stupefacenti, incaricati di ripulire i risparmi illeciti generati dalla maxi evasione. Soldi sporchi che erano serviti anche ad aprire un noto centro sportivo di padel. Per lavare i contanti il sodalizio romano si serviva poi della mala cinese. Due coniugi orientali che nel reticolo di strade tra la stazione termini a Piazza Vittorio, dietro una normale attività commerciale, avevano allestito un centro occulto del riciclaggio.
28 milioni di euro spariti in questa banca fantasma e poi ricomparirsi nelle tasche dei truffatori. oltre 123 indagati. denaro, auto, immobili, orologi, un tesoro da oltre 93 milioni di euro quello sequestrato dalle fiamme gialle alle due associazioni criminali.

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