“Oggi decretiamo la fine di ogni movimento ultras reatino legato al basket. Nessuno metta più alcun striscione in curva. Invitiamo chi ancora non lo ha fatto a sciogliere il suo gruppo e ringraziamo chi già ci ha pensato da solo. Quando riaprirà la curva, l’unico striscione presente auspichiamo sarà solo il nostro ‘D’istinti ultras’, lì dove è ora. Striscione che porta con sé la storia di quella che fu l’ultima vera ‘Curva Terminillo'”. Lo affermano, in un lungo comunicato firmato Direttivo Curva Terminillo 1999-2009 (Collettivo Villa Reatina, Brigata Veleno, Clan Lambrusco, Kaos), i tifosi storici del basket reatino, in merito al futuro della Curva Terminillo dopo l’assalto al pullman di Pistoia e la morte dell’autista Raffaele Marianella, che ha portato all’arresto di tre ultrà reatini. “Non diventeremo un gruppo organizzato” – aggiungono – “rimarremo un gruppo di ‘vecchi amici’ che vedranno le partite insieme come fatto fino ad oggi nel nostro spicchio di palazzetto. Ma i giovani della curva attuale, estranei ai fatti, così come gli altri che vorranno nel tempo riavvicinarsi al tifo organizzato, si siederanno accanto a noi, impareranno da noi.
Vigileremo noi più ‘anziani’, consapevoli che tra qualche anno, se e quando ci saranno ragazzi pronti a prendersi questa responsabilità, una ‘pezza’ sulla balaustra ci sarà perché se la saranno guadagnata e non appesa lì perché qualcuno ha lasciato quello spazio vuoto.” I tifosi storici invitano la Sebastiani Basket, “una volta riaperto il settore e secondo le modalità che riterrà applicabili”, a riservare tutta la parte fino ad oggi occupata dagli ultras ai bambini della Willie Basket e delle scuole, attraverso promozioni dedicate, lasciando magari i posti in alto per accompagnatori e genitori. “Ricominciamo da loro, dai ‘nostri figli'”, aggiungono, affinché “la curva torni ad essere quello che è sempre stato: un luogo di gioia, aggregazione e di tifo per la nostra squadra, la nostra città in primis, e non un luogo di conflitto o di sfogo sociale”.
Basket Rieti, stop al tifo organizzato nella Curva Terminillo: “È il momento di cambiare”






