Un fenomeno che sta inducendo molti residenti a considerare la possibilità di abbandonare quel territorio. Da tempo chi vive vicino al punto in cui il fiume Fibreno confluisce nel Liri segnala i miasmi che provengono dal corso d’acqua. La località è San Domenico, tra Sora e Isola del Liri. Qui il Fibreno porta con sé una schiuma bianca che fa pensare a una contaminazione chimica dell’acqua. Ma quello che preoccupa di più i residenti è il bruciore alla gola che si avverte in quella zona, legato a un odore che – hanno detto in molti – somiglia molto all’odore di candeggina. Per percepirlo è sufficiente avvicinarsi al ponte che porta in via Barca San Domenico. Sono almeno tre le segnalazioni formalizzate alla polizia locale in una decina di giorni nell’arco del mese di ottobre. A queste sono seguiti i campionamenti e le analisi effettuate dall’Arpa Lazio, che però non hanno dato riscontri sulla possibile presenza di contaminanti chimici. L’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale ha chiesto altri dati ad Arpa e il Comune di Sora mantiene alta l’attenzione. Tra i fattori da analizzare scarichi urbani, insediamenti agricoli e industriali. La storia si ripete in una provincia di Frosinone dove i fiumi sono sempre osservati speciali. Nelle ultime ore un’emergenza simile a Sgurgola. Sacco, Liri e Fibreno. Un corso d’acqua quest’ultimo di cui parla anche Cicerone. Nasce da un lago in una riserva naturale. Per questo la sua storia adesso suona quasi paradossale.






