martedì, Novembre 4, 2025

Occupati i licei Mamiani e Aristofane

Mattinata di tensione nelle scuole della Capitale, dove sono scattate le prime occupazioni studentesche dell’anno. A essere coinvolti, ieri, il liceo Terenzio Mamiani di via delle Milizie, nel quartiere Prati, e il liceo Aristofane di Monte Sacro. In entrambi gli istituti, gruppi di studenti hanno preso possesso degli edifici all’alba, bloccando l’ingresso a docenti e personale scolastico e appendendo striscioni di protesta contro il caro affitti, la mancanza di spazi, la gestione dei fondi Pnrr e il “modello scolastico aziendalista”. Secondo quanto si apprende, una cinquantina di studenti si sarebbe introdotta nel Mamiani poco dopo le 6 del mattino, quando ancora il cancello era chiuso. All’arrivo del personale Ata, le porte erano già state sbarrate con catene e nastro adesivo. Sul muro d’ingresso, un grande striscione con la scritta: “Riprendiamoci la scuola, riprendiamoci il futuro”. La dirigente scolastica, visibilmente amareggiata, ha denunciato quanto accaduto: “La scuola è ostaggio di una minoranza che ha imposto con la forza la propria volontà a tutti gli altri studenti – ha dichiarato –. Procederemo con una denuncia formale e chiederemo lo sgombero immediato. Non si tratta di una protesta democratica, ma di un atto illegittimo che danneggia la comunità scolastica e mette a rischio la sicurezza delle persone.” Intorno alle 9, sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato Prati e della Digos, che hanno monitorato la situazione senza intervenire, per evitare tensioni. Le lezioni sono state sospese, mentre alcuni genitori, avvisati dai figli, si sono radunati fuori dai cancelli chiedendo spiegazioni. Situazione analoga anche al liceo Aristofane, dove l’occupazione è partita in contemporanea. Qui, un gruppo di studenti ha spiegato in un volantino le ragioni della protesta: “Vogliamo un’istruzione pubblica accessibile, scuole sicure e spazi di confronto reale. Da anni chiediamo interventi strutturali e ci sentiamo ignorati. Questa occupazione è una risposta collettiva al disinteresse delle istituzioni.” Le due occupazioni si inseriscono in un clima di crescente fermento nel mondo studentesco romano, che nelle ultime settimane ha già visto assemblee e cortei spontanei in diversi istituti, dal Visconti al Virgilio, fino al Manara. Nel pomeriggio, fonti della Città Metropolitana di Roma Capitale, competente per gli edifici scolastici, hanno fatto sapere che seguiranno con attenzione l’evolversi della situazione, mentre il Dipartimento Istruzione del Ministero ha invitato “al dialogo e al rispetto delle regole, senza compromettere il diritto allo studio”. Intanto, davanti ai cancelli del Mamiani e dell’Aristofane, le occupazioni continuano, tra musica, assemblee autogestite e bandiere appese alle finestre. Gli studenti annunciano di voler restare almeno fino a fine settimana: “Non ci fermeranno con le minacce di denuncia – dicono – vogliamo una scuola che ascolti davvero gli studenti.”

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