In occasione del Giubileo, il Roma Jazz Festival dedica la sua 49esima edizione al tema della spiritualità, ponendo al centro la figura di John Coltrane, la cui opera ha segnato profondamente il linguaggio musicale e il pensiero etico del Novecento. Coltrane non fu soltanto un innovatore del sassofono, ma un autentico mistico del suono: la sua musica si fece strumento di meditazione, atto di offerta e ricerca interiore. “A Love Supreme”, pubblicato sessant’anni fa, rappresenta il vertice di questo percorso. Più che un album, è un documento spirituale, capace di coniugare intensità espressiva e tensione trascendente. Ancora oggi è considerato un caposaldo non solo del jazz, ma dell’intero panorama musicale, espressione di una spiritualità universale e non dogmatica. Il jazz, nelle sue molteplici forme, continua a essere un linguaggio capace di abbattere barriere, di parlare all’animo umano superando appartenenze culturali, differenze sociali e confini geografici. Attraverso ritmo, melodia e armonia, questa musica affronta i temi fondamentali dell’esistenza: libertà, trasformazione, rinascita. La programmazione del festival propone una ricca varietà di prospettive artistiche che rileggono tali dimensioni, affidandosi sia alla creatività di figure storiche del jazz che all’energia di giovani interpreti e nuove produzioni orchestrali presentate in anteprima. Dall’1 al 23 novembre il Roma Jazz Festival fra l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, la Casa del Jazz e il Monk, sconfina quest’anno anche nella celebre Abbazia di Fossanova a Priverno (Lt), il più antico esempio di architettura gotico-cistercense in Italia. Prodotto da IMF Foundation in co-produzione con Fondazione Musica per Roma, il Roma Jazz Festival 2025 è realizzato con il contributo del MIC – Ministero della Cultura e il sostegno del Municipio 1 di Roma Capitale. Il programma si apre il 1° novembre in Auditorium con il concerto di Makaya McCraven, batterista e producer di Chicago fra gli artisti più innovativi e influenti della scena contemporanea. Fra jazz, hip-hop, soul, elettronica e world music, tenendo insieme passato, presente e futuro, McCraven è un vero e proprio “sintetizzatore culturale”, noto anche per essere “beat scientist” grazie alla straordinaria capacità di manipolare e ricombinare classici del jazz per creare nuovi brani. La sua “organic beat music” è una musica stratificata e ricca di energia, proiettata verso le nuove frontiere e attenta ai temi dell’identità, delle migrazioni e della resistenza culturale. All’ Auditorium appuntamento con uno dei sassofonisti più autorevoli e stimati in ambito internazionale, David Murray. Un vero evento speciale nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica è quello del 3 novembre, quando l’ex magistrato e scrittore di chiara fama Gianrico Carofiglio, accompagnato dal sassofono di Piero delle Monache – musicista riconosciuto come uno dei dieci jazzisti del futuro e insignito del riconoscimento di “Eccellenza Nazionale” – terrà una coinvolgente orazione civile, dal titolo Il potere della gentilezza in jazz, sul tema della gentilezza come strumento di opposizione all’autoritarismo dilagante, sul potere del dubbio come via maestra per la crescita personale e collettiva e sull’importanza di porsi le giuste domande per poter affrontare la complessità del nostro tempo. Fra gli appuntamenti più attesi del Roma Jazz Festival, per mercoledì 5 novembre il palco sarà riservato a Bilal, uno dei nomi più rispettati del panorama musicale mondiale, un artista che ha conquistato pop star come Beyoncè e artisti del calibro di Jay-Z, Erykah Badu, The Roots, Kendrick Lamar e Solange. Il Roma Jazz Festival 2025 si chiude in grande stile il 23 novembre in Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica con l’attesissimo concerto di Cecile McLorin Salvant, artista nata a Miami da madre francese e padre haitiano, formatasi sulla musica barocca- Oltre a essere una cantante che sorprende per tecnica vocale e capacità affabulatorie, la McLorin è anche una compositrice e artista visiva. Nei suoi concerti che sono anche dei veri show teatrali, crea incredibili connessioni fra vaudeville, blues, jazz, folk e musica barocca, raccontando – come fa nei suoi album – storie di diaspora, ambiente, appropriazione culturale e feticismo. Infine, al Festival tornano anche i concerti dedicati ai più piccoli con Fiabe Jazz, un format/spettacolo di teatro e musica di Teatro Popolare d’Arte che rilegge alcune delle fiabe più celebri al ritmo di jazz. Il progetto, promosso da Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.






