venerdì, Novembre 7, 2025

Piazza Prima Rosa soffocata dal degrado: residenti esasperati. Intanto ad Anzio nasce il nuovo polo sociale di Via Cipriani

Polvere, macerie e degrado. È questo lo scenario che da mesi accoglie i residenti di piazza Prima Rosa, a Campo di Mare, costretti a convivere con un cantiere fermo e irrisolto che continua a generare malumori e proteste. Dopo un’estate segnata da disagi e polemiche, gli abitanti della zona tornano a farsi sentire denunciando una situazione definita “insostenibile”. «Noi paghiamo regolarmente le tasse – scrivono – e siamo preoccupati per la mancanza di controlli, di sicurezza e per la presenza di pseudo-cantieri che non procedono». A preoccupare maggiormente sono le condizioni dei marciapiedi e delle strade, invasi da polvere e materiali che rendono difficile il passaggio e mettono a rischio soprattutto persone fragili, invalidi, bambini e anziani. «Qui la salute delle persone è continuamente compromessa dal totale stato di abbandono», denunciano. I residenti hanno indirizzato un appello formale alla sindaca Elena Gubetti, chiedendo un intervento immediato per ripristinare decoro e sicurezza in un’area che, secondo loro, non può più attendere. Sul fronte amministrativo, la situazione è seguita anche dalla Città Metropolitana, che ha già diffidato la ditta privata incaricata dei lavori. L’intervento — relativo alla realizzazione di parcheggi e arredi urbani — risulta fermo da mesi senza spiegazioni chiare, lasciando la piazza in una condizione di immobilismo che i residenti non sono più disposti a tollerare. Nel frattempo il cantiere resta bloccato, e cresce l’esasperazione di chi da tempo attende risposte concrete e un cronoprogramma affidabile che ponga fine a mesi di promesse disattese. Parallelamente, sul territorio si muovono iniziative di segno opposto: ad Anzio, infatti, prende forma un nuovo progetto sociale nell’immobile comunale di via Cipriani. La struttura, composta da 11 appartamenti distribuiti su tre piani, ospiterà due servizi strategici: il programma “Housing First”, dedicato all’autonomia abitativa di persone in situazione di fragilità, e le “Stazioni di Posta”, presidi socio-sanitari rivolti a cittadini in povertà estrema o senza fissa dimora. Il complesso dovrà garantire accoglienza, orientamento, presa in carico, servizi essenziali e percorsi di inclusione sociale e lavorativa, diventando un punto di riferimento per le politiche di welfare del territorio. Due realtà, dunque, che oggi mostrano il forte contrasto tra abbandono e progettualità, tra cantieri bloccati e nuove iniziative sociali, mentre cittadini e istituzioni attendono che alle parole seguano finalmente i fatti.

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