Una mattinata di tensione ma anche di partecipazione studentesca quella vissuta oggi davanti al liceo scientifico “A. Righi”, nel cuore della capitale, dove centinaia di ragazzi si sono radunati per un presidio antifascista convocato in risposta agli episodi di aggressione attribuiti a gruppi neofascisti e avvenuti nei giorni scorsi nei pressi di alcuni istituti romani. Il sit-in è iniziato alle prime ore della mattina, quando gli studenti, molti dei quali con striscioni e cartelli colorati, hanno affollato l’ingresso principale della scuola. Slogan contro la violenza politica e richiami ai valori costituzionali si sono alternati agli interventi al megafono, mentre il traffico su via Campania è stato deviato per consentire lo svolgimento della manifestazione in sicurezza. Sul posto anche alcuni docenti e rappresentanti dei genitori, che hanno espresso solidarietà agli alunni. “Non possiamo accettare che nel 2025 si torni a intimidazioni fisiche e verbali — ha dichiarato una professoressa del Righi —. La scuola deve essere un luogo libero, sicuro e aperto al confronto democratico”. Con il passare dei minuti l’assemblea spontanea si è trasformata in qualcosa di più dinamico. Intorno alle 10:30, dopo un acceso intervento da parte dei rappresentanti d’istituto, il presidio si è trasformato in un corteo. In testa, uno striscione con scritto “Mai più fascismi”, seguito da decine e decine di studenti che hanno imboccato via Nomentana, diretti verso piazzale Aldo Moro, sede dell’Università La Sapienza. Il corteo — monitorato da un discreto schieramento delle forze dell’ordine, che hanno accompagnato la manifestazione senza incidenti — è avanzato al ritmo di cori e tamburi improvvisati, attirando l’attenzione dei residenti e dei passanti. Alcuni dai balconi hanno applaudito, altri hanno filmato l’insolita fiumana di ragazzi. Giunti in piazzale Aldo Moro, gli studenti si sono fermati per un’ultima serie di interventi, ribadendo la necessità di una risposta “ferma e unitaria” contro le derive di violenza politica nelle scuole romane. “Non è solo una questione di sicurezza fisica — ha detto uno dei portavoce — ma di clima culturale: vogliamo che nei nostri istituti non attecchisca nessuna forma di intimidazione”. La manifestazione si è conclusa poco prima di mezzogiorno senza disordini, mentre il traffico della zona tornava gradualmente alla normalità. Resta tuttavia alta l’attenzione da parte della comunità scolastica, che promette nuove iniziative nelle prossime settimane se la situazione non dovesse migliorare.






