lunedì, Novembre 10, 2025

Ardea, verde pubblico: tra parchi chiusi, manutenzioni a singhiozzo e quartieri “abbandonati”

Il verde pubblico di Ardea torna al centro delle polemiche, con cittadini e comitati di zona che denunciano una situazione ormai divenuta insostenibile: erba alta, parchi chiusi, aree gioco inutilizzabili, alberi pericolanti e rifiuti abbandonati stanno trasformando molte zone della città in veri e propri spazi degradati. Una condizione che, secondo residenti e associazioni, peggiora mese dopo mese, senza interventi strutturali capaci di garantire una manutenzione adeguata. Nei quartieri di Tor San Lorenzo, Nuova Florida e Marina di Ardea, le lamentele sono quotidiane. Il parco di via Reno, un tempo punto di riferimento per famiglie e bambini, presenta giochi rotti, panchine divelte e un tappeto di erbacce che ha ormai invaso anche i vialetti pedonali. In via Laurentina Vecchia, invece, alcuni alberi di alto fusto hanno inclinazioni preoccupanti: la protezione civile è già intervenuta due volte negli ultimi mesi per transennare porzioni della carreggiata.Particolarmente critica la situazione nelle zone periferiche, dove molte aree verdi risultano completamente abbandonate. Nei quartieri del litorale sud l’erba supera in alcuni punti il metro di altezza, mentre i cestini stracolmi, mai svuotati, diventano attrattiva per gabbiani e cinghiali. «Sembra una foresta – racconta Lucia, residente a Tor San Lorenzo – non si può più portare i bambini a giocare e la sera, con la scarsa illuminazione, è pericoloso anche camminare». A aggravare il quadro, la recente chiusura del parco “Il Gabbiano”, dove gli operai comunali non intervengono da settimane per un guasto all’impianto di irrigazione mai riparato. Nel frattempo, le altalene sono state rimosse per motivi di sicurezza, lasciando un’area fantasma nel cuore del quartiere. Dal Comune arriva una risposta interlocutoria: «Le risorse sono limitate, ma stiamo predisponendo un nuovo appalto per la manutenzione continuativa». Una frase già sentita più volte negli ultimi anni, mentre le associazioni di quartiere chiedono un piano straordinario, con un cronoprogramma pubblico e verificabile. «Il verde non è un optional – ribadiscono – ma un servizio essenziale per sicurezza, decoro e qualità della vita». Intanto, l’incuria avanza e Ardea continua a fare i conti con un patrimonio verde vastissimo ma sempre più difficile da gestire, tra tagli di bilancio, emergenze improvvise e un’organizzazione che fatica a rispondere alle necessità di una città in costante espansione.

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