Nel Lazio il 70 per cento degli uomini europei è impiegato come operaio, quasi la metà nelle costruzioni. Le donne straniere lavorano soprattutto nei servizi collettivi e personali (40,8%), negli alberghi e ristoranti (17,5%) e nei servizi sociali e sanitari.
Gli uomini extra Ue sono concentrati nel commercio (16,4%), nell’agricoltura (16,1%) e nella ristorazione (19,9%). La Cgil sottolinea la persistenza di segregazioni verticali e orizzontali nel mercato del lavoro regionale. Solo il 24 per cento delle nuove assunzioni avviene fuori dalla provincia di Roma, segnale di un forte squilibrio territoriale. Nel Lazio il debito delle famiglie è pari al 56,4 per cento del reddito disponibile, circa nove punti in più della media nazionale. L’aumento è legato soprattutto ai mutui sulla casa. Il 30 per cento della popolazione regionale — una persona su tre — è oggi a rischio povertà, con un peggioramento rispetto agli anni precedenti. Persistono ampi divari di genere, un numero crescente di giovani fuori dai percorsi di istruzione e un uso sempre più esteso di lavoro non standard.
Lazio: debiti familiari e rischio povertà in aumento






