mercoledì, Novembre 12, 2025

Nasce la Rete Antiviolenza: “Ogni tre giorni una donna uccisa”

È stato firmato nella Sala delle Bandiere del Campidoglio, il Protocollo d’intesa che istituisce la Cabina di Regia Interistituzionale della Rete Antiviolenza della Città di Roma, un organismo permanente di coordinamento e direzione strategica per il contrasto alla violenza sulle donne. Il protocollo è stato sottoscritto da Roma Capitale, Prefettura di Roma, Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, ASL Roma 1, 2 e 3, Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e associazioni antiviolenza tra cui Differenza Donna, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Be Free, Fondazione Pangea e Telefono Rosa.
L’obiettivo è garantire una presa in carico integrata delle vittime, uniformare le procedure operative e promuovere la formazione continua degli operatori, sostenendo campagne di sensibilizzazione e prevenzione. «La violenza contro le donne e i femminicidi costituiscono una vera emergenza sociale – ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri –. Continua a esserci questa lugubre e triste statistica che ci dice che ogni tre giorni una donna viene uccisa in Italia. Tutte le istituzioni hanno il dovere di collaborare per rafforzare un lavoro sinergico: l’obiettivo è contrastare il fenomeno in tutti gli ambiti previsti dalla Convenzione di Istanbul – prevenzione, protezione, perseguimento e politiche integrate. Roma deve essere una città in cui il rispetto e la parità diventino parte della nostra identità». Il prefetto di Roma Lamberto Giannini ha sottolineato l’importanza del metodo: «C’è un’intuizione importante che può essere decisiva: mettere a sistema risorse e professionalità diverse, che insieme possono fare la differenza. Anche di fronte a questa emergenza gravissima, serve un impegno comune e coordinato di tutti i soggetti coinvolti». L’assessora alle Pari Opportunità Monica Lucarelli ha aggiunto: «L’obiettivo è costruire un sistema capace di garantire una presa in carico totale e integrata delle donne. Se non ci confrontiamo tra di noi, non riusciremo mai a dare risposte efficaci. Le associazioni antiviolenza, che da anni lavorano sul campo, sono state le prime a spingere per questo dialogo. È un punto di partenza, non di arrivo». L’assessora alle Politiche Sociali Barbara Funari ha evidenziato: «Accanto alle quattro “P” della Convenzione di Istanbul dobbiamo aggiungerne una quinta: la passione. È quella che muove ogni giorno operatori e operatrici che cercano strade nuove per aiutare le donne. Questo protocollo è una cornice di responsabilità condivisa, che ci unisce nel dire basta alla violenza di genere». Il questore di Roma Roberto Massucci ha dichiarato: «Nessun dato in calo può essere considerato soddisfacente di fronte a un fenomeno così grave. Ogni giorno firmo provvedimenti per violenza domestica e atti persecutori. La parola chiave è proteggere: serve un lavoro comune tra istituzioni e parti sociali, e un’azione educativa che parta dai giovani, per insegnare il valore della gentilezza e delle relazioni sane». Il generale Marco Pecci, comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, ha ricordato: «Questa iniziativa potrà rendere più tempestiva l’azione nei casi critici e valorizzare le competenze di ciascuno. È un ulteriore passo avanti verso una sinergia interistituzionale, capace di abbattere il cosiddetto “numero oscuro” della violenza e di prevenire il rischio di emulazione». Con la firma Roma Capitale dà attuazione concreta alla Convenzione di Istanbul, traducendo in azione la cooperazione multi-agenzia prevista dal quadro normativo internazionale. La Cabina di regia sarà lo strumento operativo per garantire una rete cittadina strutturata, unitaria e permanente.

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