venerdì, Novembre 14, 2025

Fiumicino, l’allarme del Pd: «La città cresce, la protezione no». Pagliuca: “Sicurezza, sanità e periferie: così non possiamo andare avanti”

«La città continua ad allargarsi, ma gli strumenti per proteggerla no». Con queste parole, dirette e senza filtri, Ezio Di Genesio Pagliuca, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, mette in fila quelli che ritiene i nodi più urgenti per il futuro di Fiumicino: sicurezza, periferie, sanità, organizzazione amministrativa e mobilità. Un’analisi complessa, che affronta punto per punto le criticità di un territorio in forte espansione, ma – secondo Pagliuca – privo delle adeguate risposte istituzionali. Il primo fronte è quello della sicurezza. Gli episodi che hanno segnato gli ultimi mesi – dagli incendi nelle campagne a quelli in pieno centro cittadino, che hanno coinvolto auto, depositi e attività commerciali – mostrerebbero una trasformazione della natura dei fenomeni. «È cambiato tutto – attacca Pagliuca –. Il problema è aggravato dalla carenza di personale: la Polizia Locale ha venti agenti in meno rispetto a due anni e mezzo fa. Così il territorio resta scoperto». Da qui la richiesta di rafforzare la cooperazione con i comuni vicini: «Zone come Tragliatella o Palidoro sono più collegate ai municipi limitrofi che al centro di Fiumicino. Una collaborazione formale permetterebbe interventi più rapidi». Per Pagliuca, le periferie e il tessuto associativo rappresentano un capitale sociale fondamentale, troppo spesso ignorato: «Parliamo di volontariato vero, di associazioni che tengono unita la comunità. Avevamo proposto di coinvolgerle nelle criticità estive: era stato detto di sì e poi tutto è stato disatteso». La richiesta è chiara: destinare fondi certi a pro loco e realtà del territorio. Altro capitolo, forse il più pesante: la sanità.
«Una città che sfiora i 90mila abitanti e che d’estate raddoppia non può non avere un pronto soccorso. È la richiesta più pressante dei cittadini», sottolinea il capogruppo.
A ciò si aggiunge l’incertezza sulle opere regionali: «Dell’ospedale di prossimità non si parla più. La Casa della Salute di Palidoro è vuota. L’hospice di Maccarese è sparito dai piani».
Secondo Pagliuca, almeno alcune misure sarebbero attuabili subito: «Il Comune può mettere a disposizione spazi per i medici di base nelle zone più isolate. Non risolve tutto, ma aiuta». Opere annunciate e gestione quotidiana: “Serve programmazione”
Pagliuca mette poi in guardia dal divario tra i grandi annunci e la realtà amministrativa:
«L’amministrazione parla di opere importanti ma cambia posizione di continuo. Così i cittadini non si sentono coinvolti». Il nodo vero, afferma, è la macchina amministrativa: «Fiumicino intercetta molti fondi statali, ma senza un’organizzazione efficace i progetti restano sulla carta. Si interviene sempre sulle emergenze, mai sulla programmazione».Non poteva mancare il tema della mobilità: «Il collegamento tra Fiumicino e Isola Sacra è un incubo quotidiano, ormai non più solo nel fine settimana».
E infine l’aeroporto: risorsa economica irrinunciabile ma anche fonte di disagi strutturali. «Non possono limitarsi a interventi marginali. Devono partecipare alle soluzioni, soprattutto sulla viabilità».

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