sabato, Novembre 15, 2025

Il sopralluogo dei vigili

Nuovo capitolo nella vicenda dell’abusivismo edilizio in località Montagnano ad Ardea. L’atto ufficiale del Comune, datato 2025, individua come responsabile della demolizione non il proprietario del terreno — deceduto nel 2017 — ma l’avvocato nominato curatore dell’eredità giacente, chiamato ora a farsi carico di un compito complesso e inusuale. La misura, prevista dal Testo Unico dell’Edilizia, attribuisce infatti al detentore materiale o al rappresentante dell’immobile l’obbligo di rimuovere le opere abusive entro novanta giorni dalla notifica. Una disposizione che, in questo caso, si traduce nella singolare situazione di imporre a un curatore la gestione di una demolizione riferita a manufatti costruiti anni prima da un soggetto ormai scomparso. L’ordinanza riguarda una serie di opere realizzate senza titolo: ampliamenti, locali di servizio e strutture al rustico individuate in seguito ai sopralluoghi tecnici congiunti di Polizia Locale, Carabinieri e uffici comunali. Una vicenda che, nel tempo, ha raccolto decine di segnalazioni da parte dei residenti, rimaste a lungo senza un provvedimento definitivo. L’atto chiarisce anche le conseguenze dell’eventuale mancato intervento: qualora non venga rispettato il termine previsto, il Comune procederà direttamente alla demolizione, con conseguente acquisizione dell’area e recupero delle spese nei confronti della massa ereditaria. Un provvedimento che riaccende il dibattito sulla gestione dell’abusivismo ad Ardea e sulle lungaggini amministrative che spesso accompagnano queste procedure, soprattutto quando si intrecciano con questioni ereditarie complesse e che, come in questo caso, emergono a distanza di anni dalla realizzazione degli abusi.

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