domenica, Novembre 16, 2025

Ancora ispezioni e scavi alla Casa del jazz

Sono riprese all’alba le ispezioni nel parco e nelle pertinenze della Casa del Jazz, la villa confiscata a Enrico Nicoletti – considerato uno dei più influenti cassieri della banda della Magliana – e trasformata negli anni in uno dei poli culturali più prestigiosi della Capitale. Tecnici, geologi, operai specializzati e forze dell’ordine stanno lavorando in più punti dell’area per rintracciare l’ingresso del tunnel sotterraneo che scorre sotto la proprietà, una struttura realizzata negli anni d’oro del potere criminale di Nicoletti e rimasta in gran parte inesplorata. Le verifiche sono cominciate giovedì mattina, ma l’attività di oggi ha riguardato un perimetro più ampio. Tracciati al suolo, carotaggi, utilizzo di georadar e la pulizia di vecchi varchi murati stanno permettendo di mappare con maggiore precisione i locali interrati. L’attenzione degli investigatori è puntata su una serie di cavità e cunicoli che potrebbero celare l’accesso al passaggio principale, mai individuato ufficialmente negli anni. Alla base dell’operazione c’è l’iniziativa dell’ex magistrato Guglielmo Muntoni, oggi presidente dell’Osservatorio della Camera di Commercio dedicato al contrasto della criminalità economica. Muntoni, insieme a tecnici e ricercatori, sta seguendo un progetto di riqualificazione dell’antica galleria sotterranea, che potrebbe diventare un percorso di memoria civica sul rapporto tra Roma e le sue infiltrazioni mafiose. Ma le ispezioni assumono un valore ancora più delicato: tra le ipotesi verificate dagli inquirenti, infatti, c’è anche quella che il tunnel possa custodire elementi utili a far luce sulla scomparsa del giudice Paolo Adinolfi, svanito nel nulla nel 1994. Una vicenda mai chiarita del tutto, avvolta da interrogativi e piste rimaste senza risposte. Sul posto è arrivato anche Lorenzo Adinolfi, figlio del magistrato. Ha seguito a distanza le operazioni, scambiando qualche parola con tecnici e forze dell’ordine, e non ha nascosto l’emozione nel trovarsi nuovamente di fronte a un possibile spiraglio dopo oltre trent’anni di attesa: “Spero davvero che questa volta si faccia chiarezza”, avrebbe detto in un breve confronto informale. Gli scavi veri e propri – che richiederanno la rimozione di alcune massicciate e la messa in sicurezza dell’area verde – dovrebbero ripartire lunedì, quando entrerà in azione una squadra più numerosa di operai e geologi. La villa, blindata per ragioni di sicurezza, continua a essere sorvegliata a vista: il passato ingombrante dell’ex dimora di Nicoletti torna così a sovrapporsi al presente culturale della Casa del Jazz, restituendo alla città un frammento di memoria che, forse, potrebbe ancora raccontare molto.

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