Da settimane le scritte antisemite ricomparse sui muri della città restano ancora lì, visibili e offensive, nonostante le precedenti e puntuali operazioni di rimozione volute dal sindaco Aurelio Lo Fazio, da sempre attento alla tutela della memoria e della tradizione democratica della città. Un ritardo che preoccupa cittadini, associazioni e rappresentanti della società civile, soprattutto alla luce del clima sempre più teso che caratterizza il dibattito pubblico nazionale. Le frasi comparse – messaggi d’odio che evocano morte, discriminazione e violenza – riportano alla luce un antisemitismo che si sperava definitivamente relegato al passato. Segni inquietanti che non solo feriscono la comunità ebraica, ma offendono l’intera città di Anzio, storicamente legata ai valori della libertà, della Resistenza civile e della convivenza democratica. «L’intervento di cancellazione non è più rinviabile», è il richiamo unanime che arriva da più parti. Le scritte non rappresentano un problema marginale, ma un confine netto tra civiltà e barbarie, un limite che la comunità non può accettare venga oltrepassato senza una risposta immediata.
Chi oggi sollecita l’amministrazione ribadisce la fiducia nella sensibilità del sindaco Lo Fazio – già intervenuto più volte con fermezza – e chiede che la rimozione delle scritte avvenga al più presto, per restituire decoro alla città e riaffermare i principi che da sempre la contraddistinguono. Un gesto necessario non solo per ripulire i muri, ma per difendere la storia e l’identità democratica di Anzio da chi tenta di contaminarla con simboli e parole di odio.
Anzio, scritte antisemite ancora sui muri: appello al sindaco Lo Fazio per una rimozione immediata






