Colloquio telefonico tra Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu. Ne dà notizia il ministero degli Esteri di Mosca, secondo cui il presidente russo ed il premier israeliano hanno avuto “un approfondito scambio di opinioni sulla situazione in Medio Oriente, compresi i recenti sviluppi nella Striscia di Gaza alla luce dell’accordo sul cessate il fuoco e sullo scambio di persone detenute attualmente in fase di attuazione, la situazione relativa al programma nucleare iraniano e le questioni relative alla promozione di un’ulteriore stabilizzazione in Siria”.Israele ha dichiarato che i 153 cittadini di Gaza arrivati in aereo in Sudafrica in circostanze misteriose, dove le autorità hanno annunciato un’indagine, saranno accolti da un “Paese terzo”. Questi individui “hanno lasciato la Striscia di Gaza dopo che il cogat ha ricevuto l’autorizzazione di un Paese terzo ad accoglierli” ha dichiarato Shimi Zuaretz, portavoce dell’organismo del Ministero della difesa israeliano che sovrintende alle attività civili nei territori palestinesi, senza citare il paese interessato. I palestinesi sono atterrati a Johannesburg e sono stati trattenuti sul loro aereo per più di 12 ore perché non avevano il timbro di uscita da Israele sui loro passaporti, ha dichiarato la polizia di frontiera sudafricana. Le autorità hanno poi consentito il loro ingresso dopo aver ricevuto l’impegno da una Ong che si sarebbe presa cura di loro. Secondo l’ambasciata palestinese in Sudafrica, il viaggio dei due gruppi è stato organizzato da un’organizzazione “non registrata” che “ha sfruttato le tragiche condizioni umanitarie della nostra gente a Gaza, ha ingannato le famiglie, ha raccolto denaro da loro e ha facilitato il loro viaggio in modo irregolare e irresponsabile”. Il governo sudafricano, guidato dall’Anc (African National Congress), è un convinto sostenitore della causa palestinese. Nel 2023, ha presentato un ricorso contro Israele alla Corte internazionale di giustizia, accusandolo di genocidio a Gaza. Ultra-destra israeliana in pressing sul primo ministro Benjamyn Netanyahu: il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e quello della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, chiedono al premier di rilasciare una chiara dichiarazione pubblica secondo cui Israele non accetterà mai la creazione di uno stato palestinese. Riferendosi alla dichiarazione congiunta predisposta dagli Usa e appoggiata da diversi altri Paesi in cui si afferma che il piano in 20 punti del presidente Donald Trump per porre fine alla guerra di Gaza offre una via verso la creazione di uno stato palestinese, i due esponenti di estrema destra del governo Netanyahu chiedono al primo ministro di esprimersi in maniera netta. Netanyahu deve “chiarire al mondo intero” che “uno Stato palestinese non verrà mai istituito”, dice Smotrich sui social. Il “silenzio” del premier su questa questione è stato una “vergogna diplomatica”, aggiunge. “Due mesi fa, subito dopo che diversi Paesi avevano annunciato il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese, vi siete impegnati a rispondere con decisione sulla questione non appena tornati dagli Stati Uniti. Da allora, come detto, sono trascorsi due mesi durante i quali avete scelto il silenzio e una vergogna diplomatica. Il deterioramento a cui stiamo assistendo su questa questione è pericoloso ed è vostra responsabilità a causa del vostro silenzio”, twitta il politico di estrema destra. Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store ha affermato che, circa un mese fa, Israele ha respinto la sua richiesta di visitare il Paese: “Mi hanno detto che non era il momento giusto”, ha dichiarato il premier secondo quanto riportato da Ynet. I funzionari hanno confermato al media israeliano il rifiuto, senza fornire alcuna motivazione. Secondo quanto riportato da Ynet, Store ha suggerito che a procurare il ‘niet’ di Tel Aviv sarebbero state le posizioni di Oslo sulla situazione in Medio Oriente, tra cui il riconoscimento dello Stato palestinese, i pareri legali a sostegno della Corte penale internazionale sui presunti crimini connessi alle azioni israeliane e il disinvestimento dalle aziende israeliane da parte del fondo sovrano norvegese.
Telefonata tra Netanyahu e Putin, dalla Striscia alla Siria: “Scambio di opinioni sul Medio Oriente”






