Un sabato sera ad alta tensione quello appena trascorso sul lungomare cittadino, dove centinaia di minorenni – secondo alcune testimonianze oltre cinquecento – si sono riversati tra il marciapiede, la terrazza Guglielmi e le scale del McDonald’s. Un raduno improvviso, ma tutt’altro che casuale: da giorni i social erano rimbalzati di post, messaggi e reel che annunciavano un presunto “confronto” tra alcuni dei protagonisti della rissa esplosa una settimana fa al Forte Michelangelo. L’appuntamento era fissato per le 22, nello stesso punto dove solo sette giorni prima la Polizia di frontiera era dovuta intervenire per sedare un violento scontro tra giovanissimi. Una rissa che aveva visto volare calci, spintoni, tirate di capelli e che si era conclusa con tre ragazzine in ospedale – una trasferita al Bambino Gesù – e una folla di coetanei accalcati a filmare la scena con lo smartphone. Le telecamere dell’area portuale avevano ripreso tutto, consegnando agli inquirenti materiale prezioso per le indagini tuttora in corso e sollevando molte domande sulla presenza notturna di così tanti minorenni in zona porto. Sabato, invece, la massa di adolescenti sembrava trovarsi lì “solo per assistere”, attratta dall’eco dei social più che da un reale appuntamento di scontro. Nessun episodio grave si è infatti verificato, ma la presenza imponente di così tanti ragazzi nello stesso luogo ha comunque richiesto l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno monitorato la situazione per evitare il ripetersi delle scene di una settimana fa. L’episodio riaccende il dibattito sul ruolo dei social nel generare raduni spontanei e sul crescente fenomeno delle “sfide” tra giovanissimi, spesso trasformate in eventi virali. E, soprattutto, ripropone l’interrogativo sulla sicurezza e sulla gestione degli spazi pubblici frequentati dai minorenni nelle ore serali e notturne.
Civitavecchia, maxi-raduno di minorenni sul lungomare: folla di 500 ragazzi per un presunto “confronto” annunciato sui social






