La situazione della sanità pubblica a Ladispoli continua a destare forte preoccupazione tra cittadini, operatori e amministratori locali. In una città in costante crescita demografica, la rete dei servizi sanitari appare oggi insufficiente a rispondere ai bisogni della popolazione, con ricadute significative soprattutto sulle fasce più fragili. Il territorio non dispone di un ospedale pubblico vero e proprio: il punto di riferimento resta la Casa della Salute e il poliambulatorio, strutture importanti ma incapaci di assorbire, da sole, le esigenze di un bacino d’utenza che supera ormai le decine di migliaia di residenti. Questo comporta che la maggior parte delle emergenze e delle visite specialistiche vengano dirottate verso Civitavecchia o Roma, con tempi di percorrenza e attese che spesso diventano insostenibili.
Visite specialistiche: liste d’attesa sempre più lunghe
Cresce il malcontento per le lunghe liste d’attesa nelle prestazioni specialistiche, in alcuni casi superiori ai tre o quattro mesi. I servizi di cardiologia, oculistica, ortopedia e diagnostica per immagini risultano particolarmente congestionati. Molti pazienti sono così costretti a rivolgersi al privato, con un evidente aggravio economico.
Pronto soccorso sotto pressione nei centri limitrofi
L’assenza di un presidio ospedaliero con pronto soccorso a Ladispoli ha ripercussioni dirette sugli ospedali vicini, in particolare sul San Paolo di Civitavecchia, che registra picchi di accessi anche da Ladispoli e Cerveteri. Gli operatori segnalano da tempo turni pesanti, carenza di personale e difficoltà nel gestire il flusso continuo di pazienti, specialmente nei fine settimana e nei mesi estivi, quando la popolazione rivierasca aumenta considerevolmente.
Strutture territoriali: servizi importanti, ma insufficienti
La Casa della Salute opera con ambulatori, consultori, medicina di base e servizi per la salute mentale, ma soffre a sua volta di carenze di organico e spazi limitati. I cittadini lamentano la difficoltà nel prenotare alcune prestazioni, la ridotta disponibilità di visite domiciliari e la mancanza di un centro diagnostico avanzato che possa alleggerire il peso sugli ospedali di riferimento.
Le richieste del territorio: un presidio potenziato e investimenti strutturali
Comitati locali e rappresentanti istituzionali chiedono da anni un potenziamento concreto della sanità pubblica a Ladispoli: maggiori fondi per personale e attrezzature, l’ampliamento della Casa della Salute e l’apertura di un presidio di emergenza urgenza H24 in grado di gestire i casi meno gravi senza trasferimenti continui. Il Comune ha più volte sollecitato la Regione Lazio affinché il litorale nord venga dotato di servizi adeguati al suo peso demografico, sottolineando che la distanza dai grandi poli ospedalieri di Roma crea un vuoto assistenziale che non può più essere ignorato.
Una battaglia ancora aperta
Intanto i cittadini continuano a confrontarsi con tempi lunghi, spostamenti obbligati e una percezione crescente di fragilità del sistema. In un territorio che continua a crescere e invecchiare, la sanità pubblica resta una delle priorità più urgenti e discusse: una sfida che richiede risposte strutturali e una pianificazione finalmente all’altezza della realtà di Ladispoli.






