domenica, Novembre 23, 2025

La tregua vacilla a Gaza, vittime in raid Idf nella Striscia. Israele: “Hamas ha violato il cessate il fuoco”

Dopo un inseguimento durato 24 ore, l’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso o catturato tutti i 17 miliziani palestinesi che ieri erano emersi da un tunnel di Hamas nella parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, tentando di fuggire verso aree ancora sotto controllo dell’organizzazione. Secondo le Forze di difesa israeliane (IDF), i primi sei sospetti sono stati uccisi ieri in attacchi aerei immediatamente dopo essere usciti dal tunnel, mentre altri cinque sono stati catturati dai soldati della Brigata Nahal. Nelle ultime ore, la stessa brigata ha aperto il fuoco in due distinti scontri, uccidendo altri cinque miliziani, prima di arrestare l’ultimo uomo ricercato. I sei arrestati sono stati trasferiti allo Shin Bet per gli interrogatori. Parallelamente alle operazioni militari, continuano a emergere notizie sul costo umano della crisi a Gaza. Fonti locali riferiscono che 342 civili, in maggioranza bambini, donne e anziani, hanno perso la vita da quando il cessate-il-fuoco – formalmente in vigore dal 10 ottobre – è stato più volte violato sul terreno. L’Ufficio stampa del governo di Gaza denuncia inoltre 875 feriti nelle ultime sei settimane, attribuendo ai raid israeliani 142 episodi di fuoco contro civili, oltre a 100 demolizioni di abitazioni e infrastrutture. In una dichiarazione, le autorità della Striscia hanno accusato Israele di voler «minare l’accordo» e creare «una realtà sanguinosa che minaccia sicurezza e stabilità», definendo gli attacchi «un crimine sistematico» e una violazione delle Convenzioni di Ginevra. Sul fronte diplomatico, emerge un nuovo tassello legato alla crisi degli ostaggi. Segev Kalfon, uno degli israeliani liberati di recente dalla prigionia a Gaza, avrebbe consegnato una lettera personale al presidente americano Donald Trump durante la sua visita alla Casa Bianca. Lo riferisce Channel 12, citando il contenuto del messaggio, in cui Kalfon descrive Trump come «la luce nei momenti più bui nei tunnel» e afferma che l’esperienza vissuta non gli permetterà mai più di sentirsi completamente al sicuro in Israele. Nel frattempo, il movimento islamista Hamas ha smentito di aver informato gli Stati Uniti sulla fine della tregua. Il portavoce Izzat al Rishq ha dichiarato che il gruppo sta invece sollecitando i mediatori a intervenire affinché Israele riveli l’identità di un presunto miliziano ucciso ieri dalle IDF mentre, secondo la versione israeliana, avrebbe aperto il fuoco lungo un corridoio umanitario nel sud della Striscia. Hamas sostiene inoltre di aver chiesto ai mediatori internazionali di fare pressione su Israele affinché rispetti pienamente i termini del cessate-il-fuoco, mentre sul terreno si susseguono scontri, accuse e operazioni che rischiano di far precipitare nuovamente la situazione.

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