Sul progetto del nuovo Parco Termale di Civitavecchia è calato un immobilismo che sempre più osservatori definiscono “inspiegabile” e che rischia di trasformare un’opportunità strategica per il territorio in un’occasione sprecata. Da quasi cinque mesi, infatti, tutto tace: nessun atto, nessun confronto, nessun passo formale da parte dell’amministrazione comunale, nonostante l’investimento privato da 7 milioni di euro sia già pronto a partire. La proposta, avanzata dalla famiglia Sensi, realtà con oltre trent’anni di esperienza nel settore termale e gestore delle celebri Terme dei Papi di Viterbo, era stata presentata pubblicamente con un piano dettagliato e giudicato da molti come una possibilità concreta di rilancio turistico ed economico per la città. La creazione di un polo termale moderno, pensato per integrare benessere, sport e ricettività, aveva immediatamente acceso l’interesse di cittadini e operatori economici locali. Eppure, dal Palazzo del Pincio, è calato un silenzio che desta crescente preoccupazione. Nessun incontro ufficiale con i proponenti, nessuna comunicazione sulle intenzioni dell’ente, nessun documento che faccia intuire un percorso amministrativo in corso. Una fase di stallo totale che stride con l’ottimismo registrato durante la presentazione del progetto al teatro Buonarroti, dove la platea aveva accolto con entusiasmo la prospettiva di un investimento capace di creare posti di lavoro, valorizzare le risorse naturali e ridefinire l’offerta turistica della città.Al contrario, proprio in quell’occasione, l’amministrazione si era mostrata cauta, mantenendo un profilo definito dagli stessi partecipanti come “un passo indietro” rispetto al clima positivo percepito in sala. E da allora, nulla è cambiato. Nessuna presa di posizione, nessun cronoprogramma, nessun chiarimento.
Intanto, in città cresce il timore che l’inerzia amministrativa possa far sfumare l’investimento e allontanare un operatore che altrove potrebbe trovare condizioni più favorevoli. La sensazione, sempre più diffusa, è che senza un intervento deciso e trasparente da parte del Comune, il Parco Termale resterà solo un progetto sulla carta, mentre Civitavecchia rischia di perdere un treno che passa una volta sola.






