Seggi riaperti questa mattina nelle tre Regioni ancora coinvolte nella lunga tornata elettorale: Veneto, Campania e Puglia. Circa tredici milioni di cittadini hanno tempo fino alle 15 per scegliere i futuri Governatori e rinnovare i rispettivi Consigli regionali, in una consultazione che segna la fine di tre lunghissime stagioni politiche: quindici anni di governo di Luca Zaia in Veneto e dieci anni di Vincenzo De Luca e Michele Emiliano in Campania e Puglia. Si tratta di un passaggio istituzionale di grande rilievo, perché la normativa sul limite dei mandati impedisce ai tre Presidenti uscenti di ricandidarsi. Nel caso di Zaia, tuttavia, il suo nome compare comunque sulle schede elettorali, poiché è stato indicato come capolista della Lega in tutte le province venete: una presenza simbolica ma politicamente significativa, a testimonianza del suo peso elettorale costruito in tre lustri alla guida della Regione. La prima giornata di voto si è chiusa ieri alle 23 con un dato che preoccupa tutti i candidati: l’affluenza nazionale nelle 14.586 sezioni coinvolte si è fermata al 31,96%. Quasi dieci punti in meno rispetto al 41,53% registrato alla stessa ora nelle precedenti consultazioni. Un segnale netto che conferma il trend di disaffezione già osservato negli ultimi anni e che rischia di diventare il vero protagonista di queste elezioni. Regione per regione, il calo appare evidente: Veneto: affluenza al 33,88% contro il 46,13% della precedente tornata. Campania: 32,07% contro il 38,91%. Puglia: crollo al 29,45% contro il 39,88%. La partecipazione, dunque, potrebbe non raggiungere il 50% al termine delle operazioni di voto, una soglia considerata psicologica per la legittimazione delle nuove Giunte.
VENETO — Il dopo-Zaia tra continuità e incognite
Il centrodestra ha scelto l’ex vicesegretario leghista Alberto Stefani per raccogliere l’eredità di Zaia. Il centrosinistra punta sul candidato del PD Giovanni Manildo. In corsa anche Fabio Bui, Marco Rizzo e Riccardo Szumski, a comporre un quadro frammentato ma guidato sostanzialmente dai due poli principali.
CAMPANIA — Fico contro Cirielli: la partita del campo largo
Il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, dopo anni di opposizione interna alle Giunte De Luca, corrono insieme sostenendo l’ex presidente della Camera Roberto Fico. Il centrodestra risponde con il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli. Completano il quadro Giuliano Granato, Nicola Campanile, Stefano Bandecchi e Carlo Arnese.
PUGLIA — Decaro guida il nuovo fronte progressista
In Puglia il cosiddetto “campo largo”, da Renzi ai Cinque Stelle, scommette sull’europarlamentare PD ed ex sindaco di Bari Antonio Decaro, incaricato di proseguire il ventennio politico aperto da Vendola e proseguito da Emiliano. Il centrodestra porta in campo il “tecnico di Area2”, Luigi Lobuono. A sfidarli Sabino Mangano e Ada Donno. Il risultato di Veneto, Campania e Puglia avrà inevitabilmente effetti sugli equilibri politici nazionali, soprattutto alla luce della competizione tra i due poli principali e della tenuta del “campo largo”. Ma nelle dichiarazioni di tutti i candidati emerge un avversario comune: l’astensionismo, giudicato la minaccia più seria alla partecipazione democratica. Mentre i seggi riaprono per l’ultima finestra di voto, l’Italia osserva con attenzione: le urne di queste tre Regioni non determineranno solo i nuovi Governatori, ma offriranno anche un indicatore significativo sul rapporto tra cittadini e politica in un momento cruciale per il Paese.






