martedì, Novembre 25, 2025

Un’italiana su tre ha subito violenza, per lo più in casa

Aridosso della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, arrivano i dati poco confortanti dell’Istat: sono circa 6 milioni e 400mila (il 31,9%) le donne italiane, tra 16 ai 75 anni, che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Il 18,8 ha subìto violenze fisiche e il 23,4% violenze sessuali; tra queste ultime, a subire stupri o tentati stupri sono il 5,7% delle donne”. Questi di dati dell’Istat che emergono nel rapporto ‘La violenza contro le donne, dentro e fuori la famiglia’ presentati durante la Conferenza internazionale sui femminicidi i primi dati Istat dell’indagine 2025. Il 26,5% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale da parenti, amici, colleghi, conoscenti o sconosciuti. Considerando le donne che hanno un partner o lo hanno avuto in passato, sono il 12,6% le donne vittime di violenza fisica o sessuale nell’ambito della coppia. Dai partner si subisce anche violenza psicologica (17,9%) e violenza economica (6,6%). I partner, attuali ed ex, sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, con quote superiori al 50% (fatta eccezione per le minacce), e di alcuni tipi di violenza sessuale come lo stupro nonché i rapporti sessuali non desiderati, ma subiti per paura delle conseguenze. Il 63,8% degli stupri, infatti, è opera di partner (il 59,1% degli ex partner, il 4,7% del partner attuale), il 19,4% di un conoscente e il 10,9% di amici. Solo il 6,9% è stato opera di estranei alla vittima (Prospetto 2). I tentati stupri, oltre a quelli subiti da parte dell’ex (29,9%), sono perpetrati più da conoscenti (24,1%), amici (13,4%) ed estranei (17,2%). Elevatissimo il sommerso e la percezione del pericolo, livelli di denuncia molto bassi. Si può affermare che la violenza rilevata sia ancora molto sommersa. Considerando le donne che hanno subito più violenze nella loro vita da parte di qualsiasi autore, il 13,3% (circa 537mila donne) ha denunciato almeno una delle violenze fisiche o sessuali che ha subìto. I livelli di denuncia sono molto bassi soprattutto per le violenze fisiche o sessuali perpetrate dal partner attuale (circa 9.800 vittime, il 3,8% di quelle con partner attuale), mentre sono le violenze da ex partner ad essere maggiormente denunciate (circa 286mila, pari al 19,1% delle vittime di queste violenze), così come gli stupri, le forme più gravi della violenza sessuale. Considerando la diffusione delle violenze fisiche e sessuali negli ultimi cinque anni, le donne nubili sono le più esposte al rischio di subire violenza (22,4%): sono circa il doppio le nubili che subiscono la violenza sia dai partner (7,9% rispetto al 3,9% del valore medio, calcolato sulle donne con partner attuale o precedente) sia dai non partner (19,1% contro 8,7%). Seguono le donne separate o divorziate (10,3%) che, sebbene presentino tassi minori rispetto al 2014, subiscono livelli più elevati di violenze da parte dei partner (5,7%, a fronte di una media del 3,9%). Al contrario subiscono meno violenze da uomini non partner (5,6% contro 8,7% della media), confermando la maggiore esposizione alla violenza all’interno della relazione di coppia. Percentuali più alte della media si riscontrano per le studentesse (36,2%) e le donne più giovani di 16-24 anni (37,6%) e 25-34 anni. Lo stesso avviene anche per le laureate (13,9%) e le diplomate (12,2%). Tra le laureate di 25-34enni la percentuale di violenza negli ultimi cinque anni arriva a 41,7%, tra le diplomate di 16-24enni raggiunge il 48%.La prevalenza tra le donne con titolo di studio elevato è inoltre legata alla maggiore vittimizzazione di queste donne da parte di autori non partner (10,8%  contro 8,7% della media da non partner), mentre la differenza tra titoli di studio non emerge per le violenze subite nella coppia. Nel 2025 è stato rilevato per la prima volta, come peraltro avviene in ambito internazionale, una forma di stupro che accade in contesti particolari, quando la vittima non è in grado di rifiutare oppure opporre resistenza perché è stata drogata o è sotto l’effetto di alcool; tale situazione riguarda l’1% delle donne ed è riconducibile in prevalenza a ex partner (38,9%), conoscenti (35,3%), amici (23,4%) e sconosciuti (8,3%). Confrontando i dati del 2025 con quelli del 2014, emerge un aumento significativo delle violenze subite dalle giovanissime (donne di 16-24 anni), che passano dal 28,4% al 37,6%, a fronte della diminuzione o stabilità registrata nelle altre classi di età. L’incremento riguarda in particolare le violenze di natura sessuale, che crescono dal 17,7% al 30,8%, mentre le violenze fisiche mostrano variazioni più contenute. Andamenti simili si riscontrano anche per le studentesse. Nel nostro Paese tra le donne che hanno subito più volte le violenze fisiche o sessuali da parte dei partner (attuali o precedenti) il 9,1% l’ha subita durante la gravidanza. Per il 65,8% di queste, la violenza durante il periodo di gestazione è rimasta uguale al periodo precedente la gravidanza, per il 12,1% è diminuita, mentre per il 6,9% è aumentata e per il 13,1% è iniziata durante il periodo della gestazione.

 

 

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