giovedì, Novembre 27, 2025

Leone XIV ad Ankara: “Promuovere pace e unità in tutto il mondo”. “Il mio viaggio segno di unità cristiana nel solco di Nicea”

È iniziato il primo viaggio apostolico di Papa Leone che lo porterà prima in Turchia con la tappa a Iznik, in occasione del 1700° anniversario del primo Concilio di Nicea, mentre il secondo Paese che visiterà sarà il Libano a partire da domenica 30 novembre. “Oggi più che mai c’è bisogno di personalità che favoriscano il dialogo e lo pratichino con ferma volontà e paziente tenacia” perché “dopo la stagione della costruzione delle grandi organizzazioni internazionali, seguita alle tragedie delle due guerre mondiali, stiamo attraversando una fase fortemente conflittuale a livello globale, in cui prevalgono strategie di potere economico e militare”. Verso quella che Papa Francesco chiamava “terza guerra mondiale a pezzi”. A sottolinearlo è stato oggi Papa Leone XIV da Ankara dove è giunto per il su primo viaggio apostolico. Nel suo discorso alla Nation’s Library nel corso dell’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo Diplomatico, presente il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il papa ha, quindi, detto che “non bisogna cedere in alcun modo a questa deriva! Ne va del futuro dell’umanità. Perché le energie e le risorse assorbite da questa dinamica distruttiva sono sottratte alle vere sfide che la famiglia umana oggi dovrebbe affrontare invece unita, cioè la pace, la lotta contro la fame e la miseria, per la salute e l’educazione e per la salvaguardia del creato”. “La Santa Sede, con la sua sola forza, che è quella spirituale e morale, – ha poi assicurato il Papa – desidera cooperare con tutte le Nazioni che hanno a cuore lo sviluppo integrale di ogni uomo e di tutti gli uomini e le donne. Camminiamo insieme, allora, nella verità e nell’amicizia, confidando umilmente nell’aiuto di Dio”. Il Papa, nel discorso alle autorità della Turchia, sottolinea l’importanza della famiglia in un mondo in cui invece si guarda alle “solitudini” per fare “business”. “Non è da una cultura individualistica, né dal disprezzo del matrimonio e della fecondità, che le persone possono ottenere maggiori opportunità di vita e di felicità. A questo inganno delle economie consumistiche, in cui le solitudini diventano business, è bene rispondere – sottolinea il Pontefice – con una cultura che apprezza gli affetti e i legami”. Quindi il Papa chiede di valorizzare il ruolo donne che “anche attraverso lo studio e la partecipazione attiva alla vita professionale, culturale e politica, sempre più si mettono a servizio del Paese e della sua positiva influenza nel panorama internazionale”.  ”Davanti alle sfide che ci interpellano, essere un popolo dal grande passato rappresenta un dono e una responsabilità. L’immagine del ponte sullo Stretto dei Dardanelli, scelta come emblema di questo mio viaggio, esprime con efficacia il ruolo speciale del vostro Paese. Voi avete un posto importante nel presente e nel futuro del Mediterraneo e del mondo intero, anzitutto valorizzando le vostre interne diversità”. Lo ha detto il Papa nel suo primo discorso in Turchia parlando al presidente Erdogan, alle Autorità e al Corpo diplomatico. ”Prima di collegare Asia ed Europa, Oriente e Occidente, infatti, – ha sottolineato -quel ponte lega la Turchia a sé stessa, ne compone le parti e così ne fa, per così dire, dall’interno un crocevia di sensibilità, che omologare rappresenterebbe un impoverimento”.La prima visita internazionale del pontificato di Papa Leone in Turchia  ”consoliderà i nostri rapporti di amicizia e comprensione reciproche. Tutti i messaggi trasmessi dalla Turchia aumenteranno le speranze di pace in tutto il mondo”. Lo ha detto il presidente turco Erdogan nel suo intervento davanti al Papa . Erdogan ha parlato anche dell’incontro bilaterale che si è tenuto con la delegazione vaticana prima dell’incontro pubblico. ”Nel bilaterale c’è stato uno scambio di vedute sui problemi del mondo, sono stati affrontati temi che costituiscono sfide per umanità: dai conflitto alle crisi umanitarie , all’ambiente, sfide che vanno affrontate insieme con reciproca comprensione”. ”I tanti luoghi di culto – ha detto – testimoniano la nostra convivenza. Chiunque vive in questo paese e’ cittadino senza discriminazioni . Tutti i popoli devono essere trattati ugualmente”. ”La Turchia – ha evidenziato ancora – e’ uno dei paesi che ha dato aiuto umanitario quasi più di tutti i paesi, aprendo le porte a tutti i profughi che scappavano dalla guerra. Gli appelli del Papa alla pace sono ben accolti da noi. Pace e giustizia per tutti ”.

 

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