La storia di Ladispoli è strettamente legata alla ferrovia voluta da Papa Pio IX, nota anche come la “Pio Centrale”, che alla fine dell’Ottocento rivoluzionò il litorale romano portando al mare numerosi cittadini di Roma, prima praticamente assenti nella zona. In particolare, fu il borgo di Palo a subire i maggiori cambiamenti: castello, borgo e dintorni furono letteralmente “invasi” dai bagnanti, suscitando l’ira del principe Ladislao Odescalchi, secondogenito del principe Livio, che nel 1884 aveva ricevuto dal padre l’intero possedimento di Palo. A causa del passaggio del treno davanti al suo castello, Ladislao decise di far cancellare quel breve tratto ferroviario, imponendo invece la costruzione di un binario lungo due chilometri dalla stazione di Palo verso il centro di quella che sarebbe diventata Ladispoli. Il nuovo tracciato, realizzato sui terreni di proprietà del principe, portava il treno al cuore della futura città, mentre i giardini centrali, fino a tempi relativamente recenti, erano ancora di proprietà delle Ferrovie dello Stato, poiché lì transitava la locomotiva che, al termine del percorso, veniva fatta ruotare su piattaforma per riportare il convoglio a Palo e reinserirlo sul tronco principale. Così, tra volontà papale e decisioni dei privati, la ferrovia contribuì a modellare il territorio e a dare vita alla Ladispoli moderna, gettando le basi per la trasformazione del litorale e l’arrivo dei primi turisti romani.






