Sono quattro le procure che nel Lazio indagano su casi di presunta corruzione. Sono tra le procure censite nel rapporto di Libera contro le mafie che ha contato le inchieste per corruzione in corso in Italia nel 2025 paragonando il dato con l’anno scorso. Si tratta complessivamente di 96 inchieste in 49 procure di 16 regioni. 1028 le persone indagate. Con le mazzette si affronta i problemi della vita quotidiana: certificati di residenza o di morte o concorsi universitari. Ma ci si aggiudica anche appalti pubblici nei settori della sanità, della gestione dei rifiuti, delle opere o per licenze edilizie. Le procure prese in esame nel rapporto indagano su casi di voto di scambio e sulle infiltrazioni mafiose nei processi di assegnazione degli appalti per le grandi opere. I dati raccolti provengono per lo più da notizie di stampa e nel Lazio vedono spiccare soprattutto Roma e Latina.
Tra i reati ci sono la corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, il voto di scambio politico-mafioso, la turbativa d’asta l’estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il rapporto viene pubblicato in concomitanza con la giornata internazionale contro la corruzione che istituita dall’Onu per oggi, 9 dicembre.
I Italia il fenomeno “va molto al di là delle singole responsabilità individuali” afferma la copresidente di Libera Francesca Rispoli che punta il dito sulle “leggi e regole scritte su misura per i potenti di turno, conflitti di interesse tollerati, relazioni opache tra decisori pubblici e portatori di soverchianti interessi privati”.
