Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, cerca il sostegno dei leader europei per mediare con la Casa Bianca e uscire dall’angolo in cui lo ha relegato Donald Trump, che ha criticato il suo approccio nei negoziati definendolo “deludente”. “L’unità tra alleati è fondamentale”, ha sottolineato il leader ucraino. La sua intensa giornata diplomatica è iniziata a Londra con incontri con Keir Starmer (Regno Unito), Friedrich Merz (Germania) ed Emmanuel Macron (Francia), per poi proseguire a Bruxelles con i vertici NATO e UE e concludersi a Roma con Giorgia Meloni.
La spaccatura con Trump e la mediazione europea
Il vicolo cieco in cui si trova Kiev è riassunto da una fonte ucraina: “Putin non vuole stipulare un accordo senza territorio, quindi stanno cercando qualsiasi opzione per garantire che l’Ucraina ceda il territorio” e “gli americani stanno facendo pressioni” in questa direzione. La giornata si è aperta con un nuovo affondo di Trump: “Devo dire che sono un po’ deluso che [Zelensky] non abbia ancora letto la proposta. Credo la Russia sia d’accordo, non sono sicuro che Zelensky sia d’accordo”, ha detto l’ex Presidente, mentre il leader ucraino si è giustificato dicendo che temeva intercettazioni e aveva preferito che il Ministro della Difesa, Umerov, gliene parlasse di persona. Lo stesso Zelensky ha ammesso che sul Donbass “esistono visioni di Stati Uniti, Russia e Ucraina e non abbiamo una visione unitaria”, pur ribadendo che Kiev non ha “titoli legali o morali” per cedere territori. A Downing Street, i leader di Francia, Germania e Regno Unito hanno fatto quadrato intorno all’alleato. Starmer ha assicurato che “non ci sono pressioni” affinché Kiev accetti il piano USA così com’è, mentre Merz ha espresso “scetticismo” su alcune proposte americane. Macron ha rimarcato che l’Europa “ha molte carte in mano”, evidenziando l’impatto delle sanzioni sull’economia russa. Fonti dell’Eliseo hanno precisato che la riunione è servita a proseguire il “lavoro comune” per modificare e integrare il piano americano con i contributi europei, in vista di futuri contatti con Washington.
Nodi del negoziato e garanzie di sicurezza
I principali nodi del negoziato rimangono immutati: il futuro status del Donbass e le garanzie di sicurezza per Kiev. Riguardo a queste ultime, la posizione di Zelensky è orientata a un meccanismo di mutua difesa sulla falsariga dell’Articolo 5 della NATO. Il Presidente ucraino ha parlato di “piccoli progressi verso la pace”. A Bruxelles, oltre ai colloqui con i leader europei e il Segretario Generale della NATO Mark Rutte, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha rilanciato la necessità di utilizzare gli asset russi “per aumentare il costo della guerra per Mosca”, un tema su cui sembrano aprirsi spiragli sul fronte comunitario. La missione di Zelensky si concluderà a Palazzo Chigi. Il Presidente ucraino ha poi affermato di essere “pronto a volare negli Stati Uniti se Trump vorrà”.
La reazione di Mosca
Da Mosca è arrivata un’ennesima sponda agli USA: la portavoce della diplomazia, Maria Zakharova, ha detto che la nuova strategia di sicurezza di Trump permette la “ricerca di un terreno comune” che si spera abbia “l’effetto di far riflettere” il “partito della guerra” in Europa. Tuttavia, Dmitry Peskov ha puntualizzato che “non è in preparazione un nuovo vertice Trump-Putin prima del 2026”. Nel frattempo, la Procura Federale Russa ha incriminato decine di responsabili ed ex responsabili politici e militari ucraini per “genocidio” dei russofoni nel Donbass dal 2014, includendo nella black list l’ex Presidente Petro Poroshenko e gli attuali vertici ucraini. Zelensky non compare tra gli incriminati, quasi a non voler recidere l’ultimo filo del negoziato con il nemico. Il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha reso noto oggi su X di aver avuto “discussioni positive” a Bruxelles con il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa. L’incontro era mirato a sostenere “ulteriori progressi nel percorso verso una pace giusta e duratura per l’Ucraina”. “Ciò che è cruciale oggi è l’unità tra Europa e Ucraina, cosi’ come l’unità tra Europa, Ucraina e Stati Uniti. Sono grato ai leader di Regno Unito, Francia e Germania per aver organizzato l’incontro e per il contributo personale di ciascuno di loro al cammino verso il raggiungimento della pace”. Lo scrive sui social il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Riferendosi all’incontro di Londra, Zelensky ha detto che “oggi abbiamo avuto una discussione approfondita sul nostro lavoro diplomatico congiunto con la parte americana, abbiamo concordato una posizione comune sull’importanza delle garanzie di sicurezza e della ricostruzione e abbiamo concordato i prossimi passi. Abbiamo anche tenuto una discussione separata sull’ulteriore sostegno alla difesa dell’Ucraina. Sono grato ai leader per la loro disponibilità a stare al fianco del nostro popolo e ad aiutarci nel cammino verso un avvicinamento alla pace”.






