Non sono i bilanci, né gli sponsor, né tantomeno i diritti televisivi a mantenere in piedi una squadra di calcio di provincia. A sorreggerla, spesso da soli, sono quei pochi ma tenaci tifosi che la domenica si presentano sugli spalti con una sciarpa al collo, uno striscione cucito a mano e una fede che non chiede giustificazioni. È così anche a Cerveteri, dove il Città di Cerveteri continua a scendere in campo anno dopo anno grazie a una passione che resiste alle difficoltà economiche, ai campionati complicati e al tempo che cambia. La società verdeazzurra, con mezzi ridotti e nessuna grande impresa a garantirne il futuro, rappresenta uno dei paradossi più affascinanti del calcio dilettantistico: piccola, fragile, spesso in bilico. Eppure viva. Perché sugli spalti c’è sempre qualcuno che ci crede davvero. A raccontarlo è Davide, cerveterano e tifoso instancabile, memoria storica di una generazione che negli anni Novanta viveva il calcio senza internet, senza social, senza chat. «All’epoca si partiva in treno senza guardare i chilometri», ricorda.
Battipaglia, Montevarchi, Terni, Vasto: non importava la destinazione, contava esserci. C’erano telefonate al fisso, appuntamenti al bar, striscioni cuciti in cucina e trasferte infinite organizzate con la sola forza dell’entusiasmo. Oggi il mondo del tifo è cambiato, le piccole curve si sono ridotte e il calcio dilettantistico fatica più che mai a sopravvivere. Ma a Cerveteri, ogni volta che l’arbitro fischia l’inizio della partita, sugli spalti si ripete lo stesso miracolo: una manciata di appassionati che non lasciano sola la loro squadra. E forse è proprio questo il segreto della sua resistenza. Non i conti in ordine, non i finanziatori, non il business. Ma l’amore — ostinato, ingenuo, incrollabile — di chi continua a gridare “Forza Cerveteri” anche quando la classifica non lo permette. Perché nelle piccole città, il calcio non è un’azienda. È un atto di appartenenza. E il Città di Cerveteri ne è l’ennesima, luminosa conferma.
Cerveteri, il cuore oltre il campo: la fede dei tifosi che tiene in vita il calcio verdeazzurro






