sabato, Dicembre 13, 2025

Anzio impugna l’assemblea di Acqualatina: via all’azione legale insieme a Nettuno

Il Comune di Anzio passa dalle dichiarazioni ai fatti e apre ufficialmente il fronte giudiziario contro Acqualatina, impugnando il verbale dell’Assemblea straordinaria dei soci del 31 ottobre 2025. Una decisione netta, maturata all’interno della Giunta e formalizzata con la delibera n. 221/2025, che segna l’avvio di un’azione legale ritenuta «necessaria per la tutela degli interessi dell’Ente». Alla base della scelta, l’analisi approfondita del verbale assembleare, acquisito dagli uffici comunali, dal quale – secondo quanto riportato nella delibera – emergerebbero diverse criticità tali da giustificare l’impugnazione dell’atto societario. L’Amministrazione comunale parla esplicitamente della necessità di «promuovere un’apposita azione a tutela delle ragioni dell’Ente», evidenziando come le decisioni assunte in quella sede possano avere ripercussioni rilevanti sul futuro della gestione del servizio idrico. Per sostenere l’iniziativa giudiziaria, il Comune di Anzio richiama anche il quadro normativo di riferimento, in particolare l’articolo 2377 del codice civile, che consente l’impugnazione delle delibere assembleari da parte dei soci che rappresentano almeno il 5% del capitale sociale. Una soglia che Anzio, da sola, non sarebbe in grado di raggiungere.Da qui la scelta strategica di un’azione congiunta con il Comune di Nettuno, che il 4 dicembre  scorso aveva già approvato una propria deliberazione per procedere sul piano legale. L’alleanza tra i due Comuni del litorale consente dunque di superare il limite percentuale previsto dalla legge e rafforzare il peso dell’iniziativa.L’impugnazione dell’assemblea di Acqualatina apre ora una fase delicata nei rapporti tra i Comuni soci e la società che  gestisce il servizio idrico integrato. Una vicenda destinata a svilupparsi nelle aule di tribunale, ma che già sul piano politico segna una presa di posizione chiara da parte delle amministrazioni locali, intenzionate a far valere le proprie prerogative e a difendere gli interessi delle comunità rappresentate.

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