sabato, Dicembre 13, 2025

Falda contaminata, Ardea ricostruisce il quadro: PCE e TCE presenti anche nel Laurentino

Nel provvedimento approvato all’unanimità dalla Giunta comunale, l’Amministrazione di Ardea ripercorre nel dettaglio le tappe di una vicenda ambientale che da anni interessa il territorio e che coinvolge anche i Comuni di Pomezia e Roma. Tra il 2015 e il 2016, infatti, è stata individuata «un’ampia area di contaminazione delle acque sotterranee da sostanze clorurate di origine non naturale», con concentrazioni significative di tetracloroetilene (PCE) e tricloroetilene (TCE), composti chimici utilizzati in ambito industriale e ritenuti potenzialmente nocivi per la salute. Una situazione che già nel 2016 aveva portato all’adozione di una ordinanza sindacale e alla costituzione, da parte della Regione Lazio, di un Tavolo tecnico permanente incaricato di monitorare l’evoluzione del fenomeno e coordinare gli interventi di tutela. Nonostante le attività di controllo e gli approfondimenti tecnici avviati negli anni successivi, il quadro complessivo non ha mai evidenziato una piena risoluzione delle criticità. Tra le aree maggiormente sensibili figura il Campo Pozzi Laurentino, infrastruttura strategica per l’approvvigionamento idrico del territorio. Nel tempo sono stati richiesti e prodotti diversi aggiornamenti tecnici, compreso quello presentato da Acea ATO 2, ma la Regione ha successivamente archiviato la procedura per la delimitazione delle aree di salvaguardia, pur riconoscendo la persistenza di problematiche legate alla diffusione di sostanze organiche clorurate nella falda. Il Comune di Ardea, nel documento approvato dalla Giunta, richiama inoltre i risultati del modello idrogeologico elaborato da Arpa Lazio, dal quale emerge che «l’andamento della falda è diretto verso sud-ovest». Una dinamica che interessa pienamente il territorio comunale di Ardea e che rafforza la necessità, secondo l’Amministrazione, di affrontare la questione con strumenti straordinari e un approccio sovracomunale. Il provvedimento rappresenta quindi un passaggio chiave nella ricostruzione ufficiale del quadro ambientale, ponendo le basi per ulteriori azioni a tutela della risorsa idrica e della salute pubblica, in un contesto che continua a destare preoccupazione tra istituzioni e cittadini.

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