Si chiude definitivamente il lungo capitolo dei lavori sul Ponte dell’Industria, uno dei collegamenti storici più importanti tra i quartieri Ostiense e Marconi, segnato in modo indelebile dal grave incendio del 2021 che ne aveva compromesso la stabilità e imposto una chiusura prolungata. Con il completamento degli ultimi interventi tecnici e di rifinitura, il viadotto è ora pienamente operativo e assume ufficialmente una nuova identità: da oggi è intitolato a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. La cerimonia istituzionale si è svolta alla presenza delle autorità civili e religiose, rappresentanti delle istituzioni e cittadini, riuniti su quello che per decenni è stato conosciuto semplicemente come “il ponte di ferro”. Un luogo simbolico, non solo per la sua funzione strategica nella viabilità romana, ma anche per il valore storico e industriale che lo ha sempre contraddistinto. La nuova intitolazione segna un passaggio carico di significati, legando la rinascita dell’infrastruttura a una figura universale di pace, dialogo e attenzione agli ultimi. Nel corso dell’evento è stata anche svelata una statua in bronzo dedicata a San Francesco, collocata in prossimità del ponte. L’opera raffigura il “poverello di Assisi” in atteggiamento sobrio e contemplativo, coerente con l’iconografia tradizionale del santo, e vuole essere un segno tangibile di memoria e ispirazione per chi attraversa quotidianamente il Tevere in questo punto nevralgico della città. La scelta non è casuale: nel 2026 ricorrerà l’ottavo centenario della morte di San Francesco, un anniversario che sarà celebrato in tutta Italia con iniziative religiose e culturali. Il Ponte dell’Industria era stato riaperto al traffico lo scorso marzo, dopo un complesso intervento di ricostruzione e messa in sicurezza che ha comportato il completo rifacimento dell’impalcato, l’adeguamento strutturale e il miglioramento degli standard di sicurezza, consentendo anche il transito dei mezzi pubblici. Un’opera considerata strategica per la mobilità urbana, attesa a lungo da residenti e pendolari, che ha restituito continuità a uno degli assi di collegamento più utilizzati tra le due sponde del fiume. Con la conclusione definitiva dei lavori e la nuova intitolazione, il ponte si presenta oggi come simbolo di resilienza e rinascita, capace di coniugare memoria storica, funzionalità moderna e valore spirituale. Un segno di continuità tra passato e futuro, nel cuore di una città che, ancora una volta, prova a ricostruire e a rinnovarsi partendo dai suoi luoghi più emblematici.






