Cerimonia a Veroli per la restituzione di una coppia di angeli portacandele in bronzo del XVII secolo, che erano stati rubati nel lontano 2007 dalla Basilica. Alla sede della Basilica Concattedrale di Santa Maria Salome, è stato il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale a formalizzare il ritorno a casa degli angeli, celebrato dall’Arcivescovo della Diocesi di Frosinone – Veroli – Ferentino e Vescovo della Diocesi di Anagni – Alatri, dal Rettore della Basilica Concattedrale di Santa Maria Salome di Veroli e Coordinatore Nazionale Vicario dei Cappellani della Polizia di Stato. A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano e condotte dai Carabinieri TPC, che costantemente svolgono meticolose attività investigative finalizzate alla prevenzione e repressione di illeciti nel settore dei beni d’arte, i due bronzi, di pregiata manifattura, erano stati individuati nel mercato antiquario londinese e successivamente recuperati in Belgio l’8 ottobre 2025. Le due sculture, alte 74 cm, presentano caratteristiche stilistiche della tipica scultura lombarda tardo barocca attribuita alla Fonderia Pozzo, i cui artisti, nell’ultima decade del XVII secolo, abbandonarono progressivamente forme solide e opulente per cominciare a sperimentare figure in posa dinamica, dallo stile aggraziato, che in seguito sarebbero divenute tipiche del cosiddetto barocchetto lombardo. La posa scultorea simmetrica della coppia di angeli suggerisce che siano stati creati per essere collocati ai lati di un altare. Con il braccio esteso verso il centro sorreggono un piccolo contenitore cilindrico, forse destinato a una candela di piccole dimensioni, mentre con l’altro braccio, disteso lungo il corpo, sostengono un grande porta-torcia che doveva accogliere una candela di dimensioni maggiori.






