lunedì, Dicembre 15, 2025

Israele uccide due palestinesi in Cisgiordania, uno aveva 16 anni

Israele si sta ‘avvicinando al completamento della prima fase’ del piano in 20 punti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per Gaza. Lo ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la riunione settimanale del gabinetto. “Ci stiamo avvicinando alla fine della prima fase”, ha dichiarato, ma “la nostra politica rimarrà ferma e indipendente. Decidiamo le azioni, decidiamo le risposte. Decidiamo noi cosa fare per garantire la sicurezza di Israele e quella dei soldati israeliani”. Da settimane il premier è accusato da più parti di essere eteroguidato dagli Stati Uniti. La seconda fase dell’intesa prevede che Hamas ceda le armi, l’implementazione di un governo tecnocratico transitorio per la Striscia di Gaza, l’arrivo di una forza internazionale di stabilizzazione e l’ipotetico ritiro di Israele, che ora controlla oltre il 50% di Gaza. “La nostra politica è chiara: non tollereremo una violazione sistematica dell’accordo di cessate il fuoco, cui Hamas si è impegnato secondo il piano. Chiunque cerchi di organizzare il terrore contro di noi è nel mirino”, ha ammonito Netanyahu. L’esercito israeliano ha confermato un terzo attacco ieri contro Hezbollah nel sud del Libano, con tre uccisioni mirate in un’unica giornata.
In precedenza, Israele aveva annunciato l’eliminazione di altri due militanti di Hezbollah in operazioni separate nelle aree di Yater e Bint Jbeil. Hamas ha confermato la morte dell’alto comandante a Gaza Raed Saad, ucciso da un attacco israeliano fuori da Gaza City. La dichiarazione di Hamas descrive Saad come il comandante della sua unità militare di produzione. Israele lo aveva descritto come artefice dell’attacco del 7 ottobre 2023 e aveva affermato che era stato “coinvolto nella ricostruzione dell’organizzazione terroristica” in violazione del cessate il fuoco entrato in vigore due mesi fa. Hamas ha anche reso noto di aver nominato un nuovo comandante, ma non ha fornito dettagli. L’attacco di ieri a ovest di Gaza City ha ucciso quattro persone, secondo un giornalista dell’Associated Press che ha visto i loro corpi arrivare all’ospedale Shifa. Altre tre persone sono rimaste ferite, secondo l’ospedale Al-Awda. Una persona è stata uccisa e un’altra è rimasta ferita in un attacco di un drone israeliano contro una moto nel comune di Yater, nel Sud del Libano: lo ha reso noto domenica il Centro Operativo di Emergenza libanese del ministero della Salute. “Un cittadino è stato ucciso e un altro è rimasto ferito in seguito a un attacco di un drone nemico israeliano nel comune di Yater, nel sud del Paese”, si legge nel comunicato. I media libanesi avevano riferito di attacchi contro veicoli nelle città di Yater, Safad al-Battikh e Jouaiya, con almeno due vittime. Le Forze di Difesa Israeliane hanno dichiarato domenica di aver compiuto tre attacchi mirati con droni in diverse aree del Libano meridionale, diretti contro altrettanti esponenti di Hezbollah. “I terroristi erano coinvolti nella ricostruzione dell’infrastruttura terroristica dell’organizzazione e le loro attività costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”, ha dichiarato il portavoce militare israeliano in una nota. “I coloni israeliani hanno fatto irruzione nel villaggio palestinese di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, in Cisgiordania, e hanno attaccato e ferito nove residenti, secondo quanto riportato dai media palestinesi. Secondo le notizie, diversi edifici sono stati danneggiati e i feriti sono stati trasportati in ospedale per ricevere cure mediche. L’insediamento si trova nell’Area A, la parte della Cisgiordania sotto il pieno controllo palestinese in conformità con gli Accordi di Oslo”. Si tratta dello stesso villaggio dove giorni fa furono attaccati, malmenati e derubati anche dei cooperanti italiani, che col volto tumefatto raccontarono una notte di orrore. Secondo fonti mediche, domenica sera un giovane palestinese, il 23enne Mohammad Wael Al-Sharouf, è stato ucciso dopo essere stato colpito dalle forze israeliane all’ingresso nord della città di Hebron, a sud della Cisgiordania occupata. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, aggiungendo che sono stati impediti i soccorsi medici. Sempre secondo Wafa, Israele ha in seguito chiuso tutti gli accessi principali alla città di Hebron. L’Esercito israeliano ha ucciso sabato un sedicenne palestinese nell’area di Jenin, nel nord della Cisgiordania, e ha ferito almeno altre due persone in diverse zone del territorio occupato. Lo ha reso noto lo stesso esercito, che ne parla come di un “terrorista”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, il giovane ucciso è Mohamad Iyad Abahreh, 16 anni, il cui corpo sarebbe stato confiscato dall’esercito dopo l’uccisione. Sempre secondo Wafa, nel corso del pomeriggio le forze israeliane hanno fatto irruzione nella città, perquisendo diverse abitazioni e utilizzando munizioni vere e granate stordenti, dando luogo a scontri con i residenti. In un altro episodio, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito mercoledì sera di aver prestato soccorso e trasferito in ospedale un uomo di 30 anni, ferito da un colpo d’arma da fuoco alla gamba nel villaggio di Al Ram, nei pressi di Ramallah. Nella stessa area, i soccorritori hanno assistito anche un uomo di 28 anni, colpito alla gamba al posto di blocco di Qalandiya. Gli incidenti sono avvenuti dopo che l’esercito israeliano ha annunciato la conclusione, la scorsa settimana, di una operazione “antiterrorismo” durata due settimane nella Cisgiordania occupata, che ha causato la morte di almeno sei palestinesi, decine di arresti e il sequestro di denaro e armi. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) ha portato a 27 il numero di palestinesi uccisi dall’esercito israeliano o da coloni ebraici in Cisgiordania occupata tra il primo gennaio e il primo dicembre. Secondo dati ONU, dal 7 ottobre 2023 le operazioni israeliane in Cisgiordania hanno causato circa 1.000 morti palestinesi.

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