giovedì, Dicembre 18, 2025

Cerveteri, a Campus Etruria il futuro del lavoro parla AI: studenti a lezione con “Virgilio”

I lavoratori di domani vivranno in simbiosi con l’intelligenza artificiale. Non saranno sostituiti dalle macchine, ma affiancati da strumenti capaci di liberare tempo, ridurre i vincoli tecnici e rendere il lavoro sempre più qualificato. È il messaggio lanciato dal giornalista Filippo Poletti, intervenuto a Cerveteri nell’ambito di “Campus Etruria”, dove ha presentato agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado “Virgilio AI”, il primo assistente basato sull’intelligenza artificiale integrato in un libro di saggistica in Italia. Al centro dell’incontro, il rapporto tra formazione, professioni e nuove tecnologie. Medici, psicologi, infermieri, commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati, notai, architetti, esperti di comunicazione: nessuna categoria resterà esclusa dalla trasformazione in atto. «Il loro lavoro non verrà rimpiazzato dalle macchine – ha spiegato Poletti – ma cambierà profondamente, richiedendo un aggiornamento continuo. La formazione professionale sarà sempre più interattiva, anche grazie agli assistenti basati sull’AI». “Virgilio AI”, guida virtuale del libro Supervisor, i professionisti dell’AI, rappresenta un esempio concreto di questa evoluzione: uno strumento con cui studenti e lavoratori possono dialogare per orientarsi nelle scelte di studio e di carriera. «È possibile chiedere all’assistente: “Voglio fare il medico, come posso farlo utilizzando l’intelligenza artificiale?”», ha raccontato Poletti, sottolineando come l’apprendimento del futuro sarà ibrido, con docenti in presenza affiancati dal supporto dell’AI. Un passaggio chiave riguarda il ruolo attivo delle persone: «I giovani di oggi e i professionisti già nel mondo del lavoro saranno chiamati a “orchestrare  l’AI”, utilizzandola per formarsi e accelerare i processi, mantenendone sempre il controllo». Per Cerveteri e per gli studenti coinvolti, l’appuntamento di Campus Etruria si è trasformato così in una finestra aperta sul domani. «L’intelligenza artificiale non è una moda passeggera – ha concluso Poletti – ma una rivoluzione identitaria, oltre che tecnologica. Il medico non sarà più solo un esperto di malattie, ma anche di tecnologia. Lo stesso varrà per avvocati e commercialisti. Il futuro sarà nelle mani dei professionisti potenziati dall’AI».

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