Si chiude una vicenda durata quasi un decennio e che ha visto contrapposti un titolare di stabilimento balneare di Ardea e il Comune sul pagamento dei canoni per l’uso del demanio marittimo. Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha finalmente messo la parola fine alla controversia, stabilendo con precisione importi e tempistiche dei pagamenti dovuti. La disputa era nata nel febbraio 2016, quando l’amministrazione comunale inviò al concessionario una serie di richieste di pagamento relative a cinque annualità, dal 2011 al 2015, per un totale di circa 59.700 euro. Nel dettaglio, i singoli canoni richiesti erano: 12.469 euro per il 2011, poco meno di 12.300 euro per il 2012, circa 12.200 euro per il 2013, oltre 11.600 euro per il 2014 e più di 11.100 euro per il 2015. Negli anni, la vicenda aveva accumulato decine di atti amministrativi, ricorsi e controdeduzioni, alimentando incertezza sia per il concessionario sia per l’ente comunale. La pronuncia del Tar, tuttavia, ha stabilito criteri chiari e definitivi, consentendo di superare anni di contenziosi e di incertezza normativa. Secondo quanto emerso dalla sentenza, il concessionario dovrà regolarizzare i pagamenti secondo quanto stabilito dal Tar, che ha valutato la legittimità delle richieste comunali e fissato termini e modalità precise di corresponsione. L’amministrazione di Ardea potrà così disporre di risorse certe, mentre il titolare dello stabilimento balneare potrà finalmente pianificare la propria attività senza ulteriori ombre legali. La vicenda, che ha tenuto banco per anni nella cittadina costiera, rappresenta un esempio di come le questioni amministrative e urbanistiche, quando legate a cifre consistenti e normative complesse, possano trascinarsi per lunghi periodi prima di una definizione definitiva. Ora, con la sentenza del Tar, entrambe le parti possono guardare al futuro con maggiore chiarezza.
