sabato, Dicembre 20, 2025

Il Piano regolatore del 1984

La vicenda affonda le sue radici nel Piano regolatore generale di Ardea, approvato nel lontano 1984. Su un lotto di proprietà della società ricorrente era stata infatti impressa una destinazione urbanistica a servizi pubblici, una scelta che, secondo quanto già rilevato dai giudici amministrativi dieci anni fa, aveva prodotto un effetto sostanzialmente espropriativo, pur in assenza di un formale procedimento di esproprio. Proprio per questa ragione, nel 2015 il Tar del Lazio aveva annullato il diniego opposto dal Comune di Ardea alla richiesta di riqualificazione dell’area, imponendo all’amministrazione comunale di tornare a pronunciarsi sulla vicenda. I giudici avevano chiesto una nuova valutazione della destinazione del terreno, da effettuare tenendo conto della situazione reale dei luoghi e del quadro normativo vigente, superando una pianificazione ormai datata e non più coerente con il contesto urbano. Quella sentenza è divenuta definitiva dopo la pronuncia del Consiglio di Stato, che nel 2023 ha confermato integralmente l’impostazione del Tar, consolidando l’obbligo per il Comune di riesaminare la posizione urbanistica del lotto. Un passaggio che ha rappresentato uno snodo cruciale in una vicenda amministrativa e giudiziaria complessa, destinata a segnare a lungo il dibattito sulla pianificazione urbanistica nel territorio di Ardea.

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