“Questa non è integrazione, ma imposizione” e “Giù le mani dalle nostre case”: sono alcuni degli slogan urlati da una decina di manifestanti in presidio in piazza del Campidoglio a Roma. Tra striscioni, megafoni, fischietti e trombette, i partecipanti hanno espresso la loro contrarietà al provvedimento della giunta capitolina che prevede di destinare 250 milioni di euro al riscatto di 1.040 alloggi popolari attualmente di proprietà di enti come Enasarco e Inps. I manifestanti temono che l’acquisto degli immobili possa creare disparità all’interno dei condomini già popolati da proprietari privati. Tra gli striscioni esposti, alcuni puntano direttamente contro l’amministrazione: “Gualtieri vai a casa, lascia stare la nostra casa”, mentre altri richiamano la contrarietà ai condomini misti: “No ai condomini misti imposti”. I cori dei presenti hanno accompagnato la protesta: “Buffoni” e “Vergogna”. A sostegno delle ragioni dei cittadini è intervenuta la Lega, che annuncia una class action contro la misura. Secondo il capogruppo capitolino Fabrizio Santori, “l’emendamento di giunta è una scelta affrettata ed eccessivamente onerosa. Chiediamo lo stralcio dell’operazione dal bilancio: si tratta di uno spostamento finanziario enorme senza certezze sugli immobili da acquistare, sulla loro localizzazione, sui criteri adottati e sugli effetti sui condomini misti, già oggi fonte di tensioni, degrado e contenziosi, come dimostrano i casi ex-Enasarco ed ex-Inps in tutta Roma”.






