Pur prendendo atto dei tempi lunghi e delle difficoltà che hanno caratterizzato l’iter amministrativo, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha ricostruito un quadro nel quale il Comune di Ardea non può essere considerato inerte. Al contrario, secondo i giudici è in corso un procedimento ampio e complesso di revisione dell’intero piano regolatore generale del 1984, finalizzato a ridisegnare in modo organico la zonizzazione del territorio comunale. Un percorso articolato, che negli anni ha visto l’adozione di atti formali, l’espressione di indirizzi politici, l’affidamento di incarichi a professionisti esterni e una revisione tecnica approfondita delle cartografie urbanistiche, resa necessaria anche per correggere errori emersi nelle fasi precedenti. In questo contesto, l’area di proprietà della società ricorrente rientra nella ricognizione generale delle aree da rivalutare e sarà esaminata all’interno di un lavoro complessivo che richiede tempi tecnici, passaggi procedurali e il coinvolgimento degli organi comunali competenti. Per il Tar, questo quadro è sufficiente a escludere l’inottemperanza alla sentenza del 2015: l’amministrazione comunale sta agendo, seppur con lentezza, e non può essere accusata di aver ignorato o disatteso il giudicato. Da qui il rigetto netto del ricorso, senza la nomina di un nuovo commissario ad acta e senza l’adozione di ulteriori ordini perentori nei confronti dell’ente. La possibilità di una riqualificazione urbanistica dell’area resta dunque aperta, ma dovrà necessariamente passare attraverso l’aggiornamento complessivo del piano regolatore generale e non attraverso una forzatura giudiziaria.






