venerdì, Dicembre 26, 2025

Russia, l’ambasciata attacca l’Italia: “la Politica imita il peggio dell’Ucraina”

L’ambasciata russa attacca l’Italia per il rischio di “ucrainizzazione della politica italiana e della vita pubblica in generale”. La presa di posizione arriva dopo l’episodio avvenuto il 22 dicembre all’università Federico II di Napoli, dove è stata organizzata dalla sezione locale dell’Anpi conferenza ‘Russofilia, russofobia, verità’. Nella ricostruzione dell’ambasciata, che trova spazio anche sulla Tass, “gruppo di personalità pubbliche italiane” avrebbe subito “vessazioni”. “Sebbene l’Ambasciata non abbia specificato i nomi dei partecipanti, l’evento ha suscitato un’ampia discussione sui social network locali”, secondo la Tass. Alla conferenza hanno partecipato il professor Angelo d’Orsi e l’ex deputato M5S Alessandro Di Battista: per la Tass, “sarebbero stati aggrediti da nazionalisti ucraini, coadiuvati da attivisti italiani, inclusi esponenti del partito +Europa”. I video diffusi sui social mostrano la presenza di persone all’evento, intenzionate a porre domande sulla situazione in Ucraina. All’esterno della sala, si intravedono scene di tensione. “Questi buffoni dell’Ambasciata russa, rappresentanti di un regime fascista, imperialista e assassino, si lagnano per la contestazione pacifica fatta ad un gruppo di loro accoliti riuniti dall’Associazione Nazionale Pro Imperialisti (ANPI), da parte di militanti di Azione e di Matteo Hallissey”, scrive Carlo Calenda, leader di Azione, su X. “Voi li pagate e noi li contestiamo. Fatevene una ragione”. “Un inquietante episodio di vessazioni’: così l’ambasciata russa in Italia descrive il flash mob a cui ho partecipato alla Federico II a Napoli, organizzato da studenti, comunità ucraina e attivisti di Ora!, +Europa, Radicali, Azione e Liberi Oltre”, scrive Matteo Hallissey, presidente di +Europa e dei radicali. “Dopo aver atteso la fine degli interventi di Di Battista e D’Orsi, avevo tentato di porre al professor D’Orsi una semplicissima domanda, alla quale peraltro ancora non ha risposto: cosa ci faceva due mesi fa a Mosca ad applaudire Putin alla cerimonia per i 20 anni di Russia Today. Per Mosca, questo episodio non sarebbe altro che il sintomo della pericolosissima ‘ucrainizzazione’ del nostro Paese che, un invio di aiuti dopo l’altro, starebbe finendo per assomigliare sempre di più a Kyiv. Purtroppo non vedo in Italia dilagare il desiderio di libertà e di democrazia che anima la resistenza del popolo ucraino”, prosegue. “Vedo semmai il fastidio di qualche nostalgico per le domande alle quali non si vorrebbe dover rispondere e che arriva addirittura ad aggredire chi le pone. Un fastidio che mi ricorda molto l’atteggiamento di un certo Paese. E non è l’Ucraina”, conclude Hallissey. Nel post pubblicato su Facebook, l’ambasciata russa esprime preoccupazione per il fenomeno di ‘ucrainizzazione’ e punta il dito contro esponenti politici italiani ritenuti irresponsabili per aver tollerato tali condotte. “Da parte russa, è sempre stato detto che un appoggio incondizionato ai sostenitori del regime neona­zista e terrorista di Kiev implicasse che all’Italia venissero trasferiti i peggiori rituali e comportamenti che vigono in Ucraina dal 2014: crudeltà, radicalismo, intolleranza, nazionalismo primordiale, repressione del dissenso, xenofobia, et similia”.

 

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