sabato, Dicembre 27, 2025

Civitavecchia piange Stefano Rapaccioni, maestro di arti marziali e punto di riferimento per generazioni di atleti

Non è stato un Natale particolarmente felice per Civitavecchia, soprattutto per il mondo delle arti marziali. Nelle scorse ore è venuto a mancare, all’età di 63 anni, Stefano Rapaccioni, maestro stimato e volto noto del settore, conosciuto in particolare per la storica palestra di via Annovazzi, che per decenni ha rappresentato un punto di aggregazione e formazione per tanti civitavecchiesi. Rapaccioni ha avuto un ruolo centrale nella diffusione delle arti marziali in città, formando intere generazioni di praticanti e atleti. Specializzato in discipline come il wing chun, il tai long, il wushu e il sanda, si era distinto soprattutto nel wushu, che lo aveva portato a vestire la maglia della Nazionale italiana in occasione dei Campionati Mondiali disputati in Cina nel 1988. Proprio il Paese asiatico ha segnato profondamente il suo percorso umano e professionale: negli anni il maestro si era recato più volte in Cina per approfondire le proprie conoscenze, intrecciando anche interscambi culturali e professionali con il mondo del cinema d’azione. Il suo lavoro da insegnante ha lasciato un’impronta duratura. Tra i tanti allievi passati sotto la sua guida spicca il nome di Massimo Brizi, pluricampione mondiale di kick boxing, che proprio con Rapaccioni aveva mosso i primi passi nel mondo delle arti marziali. Nel 2000 il maestro aveva inoltre fondato l’Aikam, accademia dedicata al kung fu, consolidando ulteriormente il suo impegno nella promozione e nello sviluppo di queste discipline. Secondo le prime informazioni, Rapaccioni sarebbe stato colpito da un’ischemia e si sarebbe inizialmente recato al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. La compagna, medico nella vita, avrebbe però deciso di trasferirlo con urgenza all’ospedale Belcolle di Viterbo, dove sarebbero emerse gravi problematiche che hanno reso necessario un intervento chirurgico d’urgenza. L’operazione sembrava riuscita, ma una successiva emorragia si sarebbe rivelata fatale. La notizia della sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio in città e nel mondo sportivo. Civitavecchia perde non solo un grande maestro, ma anche un uomo che ha dedicato la sua vita alla disciplina, alla formazione e alla crescita di intere generazioni.

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