lunedì, Dicembre 29, 2025

Carceri del Lazio, Fns Cisl: serve più personale per sicurezza e diritti

La Fns Cisl Lazio lancia l’allarme sulle condizioni delle carceri della regione, denunciando episodi critici e sovraffollamento che mettono a rischio sia il personale che i detenuti. Solo negli ultimi giorni, secondo il sindacato, si sono verificati diversi episodi gravi: un detenuto è morto nel carcere di Cassino, dove la capienza regolamentare di 200 posti si confronta con soli 90 posti effettivamente disponibili e 170 detenuti presenti. Nel giorno di Santo Stefano, un agente dell’Istituto Penale Minorile “Casal del Marmo” di Roma è stato aggredito riportando 17 giorni di prognosi. Ieri, un altro agente è stato colpito da un detenuto del Nuovo Complesso Rebibbia, subendo la rottura del naso a seguito di una testata. Secondo la Fns Cisl Lazio, le celle sovraffollate e gli spazi insufficienti impediscono lo sviluppo di percorsi trattamentali efficaci, fondamentali per ridurre la recidiva e favorire il reinserimento sociale dei detenuti. Il sindacato sottolinea inoltre la grave discrepanza tra organici previsti e personale effettivamente in servizio, con circa 565 unità mancanti in tutta la regione, mentre il sovraffollamento sfiora 1.375 detenuti. I carichi di lavoro eccessivi e il rapporto detenuti-agente non sostenibile aumentano lo stress lavorativo e i rischi per il personale penitenziario. La Fns Cisl Lazio chiede interventi immediati per migliorare le condizioni di lavoro, garantire l’applicazione delle norme contrattuali, aumentare le risorse umane e assicurare standard dignitosi per i detenuti, in linea con gli obiettivi costituzionali e il rispetto dei diritti umani.

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