Secondo il nuovo provvedimento, gli interventi non saranno consentiti nei consorzi industriali e nei piani per gli insediamenti produttivi, né nelle aree naturali protette, fatta eccezione per alcune zone già riconosciute come paesaggi di insediamenti urbani. Restano esclusi anche gli edifici di valore storico e culturale, quelli sottoposti a vincoli di inedificabilità assoluta e le strutture destinate a servizi pubblici o a urbanizzazione secondaria. Nelle zone del centro storico, nelle aree di completamento e in quelle produttive, sarà possibile intervenire, ma sempre nel rispetto delle regole già fissate dal Piano regolatore, in particolare per quanto riguarda la destinazione residenziale. L’obiettivo del Comune è conciliare la possibilità di recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente con la tutela del territorio, dei beni storici e culturali e della sostenibilità ambientale, evitando interventi che possano compromettere le aree più delicate della città.






