Sul decesso di madre e figlia a Campobasso, Antonella Di Ielsi, 50 anni, e la figlia Sara Di Vita, di 15 anni, spunta, tra le tante ipotesi, anche l’avvelenamento da topicida contenuto nella farina. Nel granaio c’era stata una disinfestazione. Nel frattempo, si è chiarito il quadro degli indagati: cinque medici. Tre del Pronto Soccorso del Cardarelli e due della Guardia Medica di Campolieto, competente per territorio su Pietracatella, paese delle vittime. Sul fronte giudiziario, saranno gli avvocati Arturo Messere e Paolo Lanese di Campobasso a rappresentare le famiglie Di Vita-Di Ielsi. La Procura, che ha aperto un fascicolo con diverse ipotesi di reato, tra cui la più grave di omicidio colposo plurimo. I medici iscritti sul registro erano in servizio nei giorni durante i quali il nucleo familiare si era rivolto alle cure ospedaliere a causa di forti sintomi da intossicazione. Gli agenti della Squadra Mobile di Campobasso hanno effettuato un ampio sequestro di alimenti nell’abitazione di Pietracatella dove la famiglia aveva consumato i pasti natalizi. Sono stati prelevati barattoli, conserve, prodotti commestibili e scarti di alimenti recuperati anche dai rifiuti, tra cui gusci di vongole. Al momento gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi e stanno lavorando su tutte le piste, in attesa degli esiti degli accertamenti tecnici e tossicologici. Nel granaio vicino casa è stata prelevata la farina. In quel luogo era stata fatta una disinfestazione per i topi e quindi non si esclude che ci fosse del topicida. L’indagine, coordinata dalla Procura, si concentra non solo sull’individuazione dell’eventuale agente responsabile dell’intossicazione, ma anche sulla ricostruzione della sequenza degli eventi sanitari, compresi i primi accessi al pronto soccorso nei giorni precedenti ai decessi, già oggetto di acquisizione di cartelle cliniche e referti ospedalieri.






