Ex Ilva, sì della Cassazione per il diritto al risarcimento delle case deprezzate a Taranto
I “ribelli dei Tamburi” hanno vinto la loro battaglia. La Terza sezione della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Ilva in Amministrazione straordinaria e confermato la legittimità delle sentenze del Tribunale e della Corte d’Appello di Taranto, che avevano riconosciuto il diritto al risarcimento per il “ridotto godimento dei propri immobili” ad un gruppo di cittadini proprietari degli appartamenti di una palazzina di Via De Vincentiis del quartiere Tamburi, difesi dall’avvocato Massimo Moretti. Tra le persone che dovranno essere risarcite c’è un operaio dell’Ilva in pensione, Salvatore De Giorgio, che viveva a circa 200 metri dai parchi minerali del Siderurgico e poi ha dovette lasciare l’immobile per trasferirsi a Lizzano. L’Ilva già in primo e secondo grado era stata condannata al risarcimento quantificato, in via equitativa, in un importo pari al 20% del valore degli immobili al momento della domanda, con importi compresi tra i 12 e i 16mila euro ad appartamento.






